Theresa May Foto: Reuters
Theresa May Foto: Reuters

Theresa May ha precisato che non si è trattato di una decisione "leggera", definendo il testo come il migliore possibile "nell'interesse del Regno Unito". Secondo la premier, la bozza consentirà a Londra di "recuperare il controllo", mentre l'alternativa sarebbe stata tornare al punto di partenza o peggio ancora dover rinunciare alla Brexit.

Nonostante il sì maggioritario del parlamento sulla bozza d'accordo raggiunta con l'Ue, resta alto il malcontento sia degli euroscettici che degli oppositori della May. A rassegnare le dimissioni e' stato stamane il ministro per la Brexit Dominic Raab: "Non posso sostenere l'accordo con l'Ue", ha affermato. Poco prima aveva fatto lo stesso il sottosegretario britannico per l'Irlanda del Nord, Shailesh Vara. Si è dimesso anche il Ministro per il lavoro Esther McVey.

Si dice invece soddisfatto dell'accordo Michel Barnier, capo negoziatore dell'Ue: "Sono stati fatti progressi decisivi" per un "ritiro ordinato" della Gran Bretagna dall'Ue e "per gettare le basi per le relazioni future tra le due", ha sottolineato Barnier.

L'accordo di 585 pagine, deve ancora essere approvato dal parlamento e dal consiglio dell'Unione europea, ma l'ostacolo più grande da superare in vista di un accordo definitivo, resta il parlamento britannico. Questa mattina il capo negoziatore Ue ha incontrato il Presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk. Insieme hanno annunciato la data del vertice straordinario che a meno di imprevisti, dovrebbe tenersi il 25 novembre.