I presidenti dei paesi postjugoslavi e dell'Albania si sono incontrati oggi a Brdo presso Kranj. Con un anno di ritardo, dovuto alla pandemia, è stato ricordato il decimo anniversario dell'iniziativa Brdo-Brioni promossa nel 2010 dai premier sloveno Borut Pahor e croato Jadranka Kosor per stimolare il dialogo nei Balcani occidentali nell'interesse dell'integrazione europea dell'area. Pahor, oggi Presidente della Repubblica, ha detto al termine dei lavori che l'odierno vertice è stato uno dei più difficili finora. A causa del veto del Presidente serbo Vučić la dichiarazione finale non affronta la questione dei confini. Differenze e divergenze, anche toni tesi, ma alla fine il vertice ha prodotto una dichiarazione di compromesso che innanzitutto invita l'Unione Europea a considerare i Balcani occidentali, il nome collettivo dato da Bruxelles ai sei Paesi dell'area non ancora integrati nell'Unione Europea, come un insieme. Il presidente Pahor che ha sintetizzato i contenuti dell'incontro assieme all'omologo croato Milanović, ha collocato la conferenza nel contesto del semestre di presidenza slovena dell'Europa dei 27 che si aprirà il primo luglio e a suo avviso potrà essere anche di ispirazione per il governo di Lubiana e per i leader europei in vista del summit euro-balcanico di ottobre. Però, si sa, l'UE ha posto un freno all'allargamento e il famigerato non-paper venuto a galla il mese scorso e attribuito alla Slovenia che comunque smentisce, non facilita certo le cose con la sua mappa geografica dei Balcani rivoluzionata: pezzi di Bosnia Erzegovina annessi a Serbia e Croazia, Kosovo, Macedonia occidentale e un po' di Montenegro inglobati nella Grande Albania. A Brdo il discorso dei confini alla fine non è entrato nella dichiarazione conclusiva. Il veto è stato del Presidente serbo Vučić per il quale la non revisione delle frontiere va bene, però il concetto andrebbe applicato anche al Kosovo che ha proclamato la propria indipendenza contro la volontà di Belgrado. Invece, a parte la Serbia e la Bosnia Erzegovina, a causa della sua componente serba, tutti gli altri paesi presenti riconoscono il Kosovo come entità a sé. Intanto, nonostante i disaccordi Vučić e la neoeletta Presidente del Kosovo Vjosa Osmani si sono incontrati e l'anno prossimo dovrebbero rivedersi a Belgrado dove dovrebbe svolgersi il prossimo vertice dell'iniziativa Brdo-Brioni, forse anche in presenza del Presidente francese Macron, che quest'anno non è venuto dato che il rinvio ha coinciso con altri suoi impegni.

Boris Mitar

Foto: EPA
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