I piani di bilancio per quest'anno non rispettano il Patto di stabilità e crescita, dal 2020 il Consiglio fiscale non intravede particolari anomalie. Invita però alla prudenza, in quanto le previsioni del governo sono al limite, lo conferma il documento approvato la scorsa settimana. Per il triennio 2020-2022 si pone l'obiettivo di entrate superiori alle uscite pari all'uno per cento del PIL nel 2020, percentuale che dovrebbe ulteriormente crescere nei due anni successivi.

Politica e provvedimenti vengono fissati dal programma di stabilità, che l'esecutivo ha messo a punto sempre la scorsa settimana. "Le proiezioni contenute nei due documenti", avverte Davorin Kračun, presidente del Consiglio fiscale, organismo indipendente di controllo della politica di bilancio, "sono sostanzialmente in conformità con i parametri dettati dal Patto europeo di stabilità e crescita, siamo però al limite dei tetti massimi consentiti, con determinati rischi di sforamento". Kraćun evidenzia in particolare i rischi di natura macroeconomica, derivanti da una crescita delle entrate di bilancio inferiori alle aspettative. "Non possiamo anticipare le condizioni dell'economia mondiale", cosi Kračun, "le congiunture possono essere favorevoli ma anche negative".

Tra i provvedimenti che il consiglio fiscale giudica vaghi e dall'effetto incerto, vengono citati quelli riguardanti i sistemi previdenziale e tributario. Se la crescita ecnomica resterà robusta, rileva il Consiglio fiscale, non ci saranno problemi, in caso di rallentamento però possono sorgere difficoltà. L'ufficio per le analisi macroeconomiche prevede una crescita del 3 per cento, ma già una flessione dello 0,5 significherebbe avere i conti pubblici in rosso.

Delio Dessardo

Foto: MMC RTV SLO/BoBo
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