L'Opposizione Democratica della Slovenia (o DEMOS) vide la luce il 4 dicembre 1989. Le elezioni erano oramai prossime nell’allora Repubblica Socialista di Slovenia. Alla sua nascita, la coalizione DEMOS, comprendeva l'Unione Democratica Slovena, i Democratici Cristiani Sloveni e l'Alleanza Socialdemocratica di Slovenia.

Per la sua istituzione sono fondamentali altre due date, il 27 novembre del 1989, quando fu raggiunto un accordo verbale tra le citate formazioni, e l'8 gennaio 1990, quando il Partito dei contadini sloveno, poi diventato Partito Popolare e i Verdi si unirono formalmente alla coalizione. Un mese dopo, nel febbraio del 1990, si affiancarono il Partito Liberale e nel marzo dello stesso anno i pensionati, riuniti nel Partito delle "pantere grige". Nell’aprile del 1990 la coalizione uscì vincitrice dalle elezioni e secondo l’accordo esistente tra i partiti la guida del governo venne affidata a Lojze Peterle, leader dei Democristiani, che in quella tornata ottennero la maggioranza relativa tra i partiti del Desus. All’epoca si procedette spediti verso l’indipendenza. Venne organizzato il plebiscito e il 25 giugno 1991, fu proclamata l'indipendenza, seguita da un breve conflitto con le forze federali, che la popolazione visse come "guerra di liberazione". All’epoca ci fu un’ampia comunione di intenti tra tutte le forze politiche slovene, considerato anche il fatto che a capo dello stato era stato eletto Milan Kučan, che per anni era stato alla guida della Lega dei comunisti sloveni.

A seguito di una serie di divergenze, anche sulle riforme economiche da attuare in Slovenia, il Demos di sciolse il 30 dicembre 1991. L’obiettivo comunque era stato raggiunto. Si sapeva che da lì a qualche settimana sarebbe arrivato il riconoscimento internazionale.

Corrado Cimador

Foto: UPRS (Ufficio del Presidente della Repubblica di Slovenia)
Foto: UPRS (Ufficio del Presidente della Repubblica di Slovenia)