Foto: BoBo
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I conti in rosso e i lunghi tempi di attesa sono una opzione inaccettabile per me e per il ministero che sono stato chiamato a guidare. Cosi il nuovo ministro della Salute, Samo Fakin, al termine dell'incontro con i direttori degli ospedali sloveni. Sono convinto, ha detto, che attraverso un impegno comune possiamo risolvere entrambi i problemi; nel giro di sei mesi mi attendo risultati notevolmente migliori da parte delle strutture ospedaliere. Un incontro conoscitivo, come lo ha definito, l'intenzione non era quella di impartire ordini o dare indicazioni concrete. Per i provvedimenti bisognerà procedere singolarmente, ospedale per ospedale; Fakin ha ricordato che il Ministero e l'Istituto per l'assicurazione sanitaria lavorano fianco a fianco per risolvere problemi accumulatisi per anni. Sarebbe illusorio attendersi una copertura delle perdite già entro quest'anno, sarà però importante arrivare almeno ad una inversione di tendenza, impedendo che aumentino. Già in passato, ha evidenziato, siamo riusciti a dimostrare che si possono ridurre i tempi di attesa per i pazienti, quindi non è una missione impossibile. Come ridurre le perdite di gestione? Una formula, secondo Fakin, comprendente anche iniezioni finanziarie, una migliore organizzazione del lavoro, una maggiore produttività durante l'orario di lavoro, senza ricorrere agli straordinari, un più razionale impiego dei quadri professionali. In base agli ultimi dati a disposizione, nonostante il piano di sanamento varato già dal precedente governo, con un finanziamento di 136 milioni di euro, sono stati 17 su 27 gli ospedali a chiudere il primo semestre 2018 in rosso, con un buco di 23,7 milioni di euro. Tra questi anche sette ospedali, dei 15 complessivi, inseriti nel programma di sanamento dei conti.