Parlando della possibilità di cancellare l'assicurazione sanitaria integrativa, il ministro ha detto che fa parte della nuova riforma sanitaria, che è un obiettivo chiave del governo. L'attuale sistema, implementato tre decenni fa, è molto lontano dal corrispondere alle necessità odierne. Dapprima però bisognerà reperire 600 milioni di euro, per i quali stiamo ora contribuendo con le nostre tasche, ha spiegato il ministro. Alla luce dell'invecchiamento demografico, andrà calcolato quanto denaro sarà necessario per sostenere la sanità. Tenendo contro del fatto che non ha senso oberare i salari aumentando i contributi, dobbiamo trovare altre fonti di finanziamento, ha detto ancora il ministro. La questione verrà affrontata con ogni probabilità nel tardo autunno, con adeguati calcoli, seguirà una decisione ponderata su come cancellare o sostituire l'assicurazione sanitaria integrativa. Ci sono diverse opzioni sul tavolo. Le tre case assicuratrici che forniscono il servizio mostrano anche quest'anno una tendenza negativa, come avvenuto nel 2022, e cioè che questo tipo di assicurazione genera perdite ancora maggiori di quanto previsto e stanno pensando seriamente ad un aumento del premio assicurativo e non di poco; si parla di 10 euro al mese, attualmente si pagano circa 35 euro mensili. Si tratta di un altro problema che ad autunno andrà affrontato. Il ministro della salute ha toccato anche la gestione delle liste di attesa per i pazienti. E' regolamentata al 99 percento, ha detto. i dati mostrano che nel 2022 la produttività si è avvicinata ai livelli del 2019, cioè prima della pandemia. Nei primi tre mesi del 2023 si denota un'efficacia notevolmente più alta del sistema sanitario. Bisogna però far fronte anche ad un maggiore afflusso di pazienti in questa coda post pandemica, con il trattamento di malati cronici, pazienti oncologici e altri, il che significa che per i tempi di attesa non si potrà avere una rapida inversione di tendenza, si conta di farlo entro autunno. Il ministro ha infine sottolineato che la strategia di rinnovamento del sistema sanitario sloveno deve essere in buona parte completata il primo gennaio 2025 e implementata in blocco il primo gennaio 2026, non si può andare oltre con i tempi.

Delio Dessardo

Foto: BoBo
Foto: BoBo