Dopo otto giorni, che è in corso lo sciopero indetto dal Fides senza significativi risultati raggiunti tra le parti negoziali e la revoca da parte dei medici al consenso al lavoro straordinario, il premier Golob ha risposto alle domande dei parlamentari; “il diritto allo sciopero non può essere più importante dei diritti fondamentali dei pazienti” ha detto Golob bacchettando la decisone dei medici. Il premier ha spiegato che il Ministro precedente, Bešič Loredan, aveva sottoscritto un accordo per la soluzione delle rivendicazioni, ma la Slovenia, ha ricordato Golob è stata poi colpita da una calamità naturale “la maggiore nella storia del paese” e di conseguenza i sindacati sono stati informati dello slittamento della riforma a gennaio del 2025. “Tutti le 45 sigle sindacali ad eccezione del Fides hanno compreso la decisone, il sindacato dei medici invece si ostina a prendere in ostaggio i pazienti, i deboli, i vulnerabili con l’obiettivo di migliorare le loro condizioni finanziare” ha detto il premier. Golob ha anche affermato che le disparità salariali nel sistema sanitario pubblico possono essere risolte solo con i negoziati, in cui prenderanno posto anche altri membri del personale medico. “E i membri del Fides non valgono più delle infermiere, tutti meritano condizioni e salari migliori” ha detto il premier, secondo il quale lo sciopero “è la conseguenza diretta dell’innalzamento retributivo del quale hanno beneficiato i giovani medici”, ricordando che il Fides ha fino a questo momento rifiutato tutte le proposte governative. Il prossimo incontro in agenda è previsto domani. “Qualsiasi misura necessita però del congelamento dello sciopero per il bene dei pazienti, la cui agonia è causata dalla pretese del Fides e non dal governo” ha detto Golob ricordando che il diritto all’assistenza sanitaria di base è un diritto costituzionale. Tra le domande poste al premier pure quelle riguardanti gli interventi di risanamento delle zone colpite dalle inondazioni di luglio. A riguardo il premier ha spiegato che sono stati versati 600 milioni di euro per la ricostruzione delle aree colpite, 100 milioni sono stati destinati ai 10 mila cittadini colpiti. Rispondendo a Černač del Partito Democratico il premier ha poi spiegato che i progetti infrastrutturali di fondamentale importanza, in questo momento, sono la realizzazione del secondo binario Capodistria-Divaccia e la terza asse di sviluppo stradale. Nel quadro della seduta ordinaria che durerà fino a giovedì i parlamentari esamineranno la proposta inoltrata dall’Istituto 8 marzo sulle modifiche alla legge sulla tutela ambientale, quella inoltrata dal Movimento “Glas Ljudstva-la Voce del Popolo” che riguarda le misure rivolte al sistema sanità e la proposta di legge sul suicidio assistito inoltrata dalla Società, “Il Filo d’argento”. Domani invece il parlamento dovrebbe nominare Andreja Katič alla carica di Ministro della Giustizia.

Dionizij Botter

Foto: Vlada RS
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