Foto: BoBo/Borut Živulović
Foto: BoBo/Borut Živulović

Dalla settimana prossima i test rapidi in Slovenia non saranno più gratuiti. Il premier Janez Janša ha precisato che l’erario continuerà a pagare le analisi di laboratorio per quei lavoratori, non vaccinati, che svolgono mansioni dove i decreti governativi impongono l’obbligo del test. In alcuni settori, come ad esempio in quello turistico, il tampone dovrà essere eseguito ogni 48 ore. Nelle scorse settimane non erano mancate le polemiche ed anche le proteste dei datori di lavoro che, stando all’attuale legislazione, avrebbero dovuto accollarsi la spesa. Nel paese, intanto, la campagna vaccinale non sta andando bene. La prima dose, nonostante l’ampia disponibilità, è stata inoculata solo al 46% della popolazione e la percentuale si ferma al 42 nella nostra regione, dove il livello della diffusione del virus è tra i più alti del paese.

La richiesta di soddisfare la regola “Guarito, Vaccinato, Testato”, per poter svolgere determinati lavori o per accedere ad alcuni servizi non manca, comunque, di suscitare polemiche. I critici dicono che sarebbe discriminatoria. Ora il Tutore del principio d’eguaglianza, Miha Lobnik ha stabilito che il Green pass non è discriminatorio nei confronti dei non vaccinati. Nella articolata motivazione si legge che disparità ci sarebbe se a determinare le differenze fossero circostanze oggettive non dettate dalle scelte personali del singolo cittadino, come ad esempio la somministrazione del vaccino solo ad alcune categorie. Lobnik, però, constata che il siero, oramai da mesi, è disponibile gratuitamente per tutti i cittadini che hanno compiuto 12 anni. Potenzialmente potrebbero essere discriminati quelli che non possono vaccinarsi per ragioni mediche, ma per loro, si dice, comunque, anche dopo l’introduzione dei test a pagamento, il tampone continuerà a rimanere gratuito. Nessuna discriminazione nemmeno per la richiesta di adempiere alla condizione “Guarito, Vaccinato, Testato” per poter svolgere alcuni lavori. Il lavoro, così come vaccinarsi o meno, è stato specificato, è una scelta individuale, che più essere cambiata.

Stefano Lusa