Dopo quasi sei ore di secondo round si era andati vicinissimi a un nuovo aggiornamento dei lavori, ma alla fine si è votato lo stesso sulle quattro iniziative proposte, tre dell'opposizione e una dell'SMC che adesso fa parte della coalizione di governo e che a un certo punto voleva ritirare il proprio odg e sostituirlo con un testo corretto, evidentemente dopo le pressioni dei rappresentanti dell'SDS, il partito del premier Janša, che nessuno ha smentito nello scorcio finale, abbastanza caotico, della riunione. Però, la versione iniziale, essendo già stata inserita nel sistema, è stata presa in considerazione e quindi votata raccogliendo la maggioranza seppur minima di consensi, mentre le altre tre conclusioni proposte dai partiti dell'opposizione sono state bocciate. Il ministero degli esteri viene dunque invitato a ritirare la controversa missiva, lettera, dispaccio che dir si voglia in cui la maggior parte della sfera mediatica slovena viene associata all'ex regime comunista, un ritornello questo che le destre, a cominciare dall'SDS, vanno ripetendo nel corso degli anni. Nel caso concreto l'occasione era stata la reazione della commissaria del Consiglio d'Europa per i diritti umani Dunja Mijatović che aveva condiviso le preoccupazioni per gli attacchi alla libertà di stampa in Slovenia, accompagnati in qualche caso da minacce dirette ai giornalisti. Il segretario di stato agli esteri Tone Kajzer che in questo prosieguo dei lavori rappresentava il Capo diplomazia Anže Logar, di nuovo assente e il cui abbandono della riunione la scorsa settimana ne aveva determinato la sospensione, ha ammesso che è stato il ministero a spedire a Strasburgo il testo incriminato e la cui paternità è stata assunta dal direttore dell'Ufficio per la comunicazione, Uroš Urbanija. Anche SMC e Desus, i due partiti che hanno consentito a Janša di formare il governo se ne sono distanziati a chiare lettere anche se l'SDS ha cercato poi, quasi riuscendoci, ad annacquare il testo proposto dall'SMC. Ha annunciato intanto il proprio interessamento alla libertà di stampa in Slovenia la commissaria europea per i valori e la trasparenza, Vera Jourova dopo che sette organizzazioni internazionali hanno scritto a Bruxelles affinché venga tutelata l’incolumità del giornalista investigativo Blaž Zgaga.

Boris Mitar

Foto: MMC RTV SLO/Matija Sušnik/DZ
Foto: MMC RTV SLO/Matija Sušnik/DZ