I voti per l'elezione di Janez Janša sembrano esserci, anche quelli dei deputati delle minoranze. Già ieri sera tardi i partiti SDS, SMC, NSi e DeSUS hanno firmato un accordo di coalizione dopo che il capo dello Stato ha effettuato l'ultima tornata di consultazioni riguardo la formazione del nuovo esecutivo, i consigli dei partiti hanno quindi spianato la strada al terzo governo Janša.
Dei totali 48 deputati del Partito democratico, di quello del Centro Moderno, di Nuova Slovenia e del Partito dei pensionati, DeSUS, ad annunciare la sua contrarietà è stato soltanto Jani Möderndorfer, del SMC, la Camera necessità però di almeno 46 voti per eleggere il nuovo capo del governo. Le elezioni devono tenersi almeno 48 ore dopo la presentazione della candidatura, e non oltre i sette giorni. Molto probabilmente il voto alla Camera di Stato si terrà la prossima settimana, durante una sessione ordinaria.
Borut Pahor si è detto soddisfatto, secondo le sue parole sarà quindi breve il periodo di incertezza politica in Slovenia, dopo le dimissioni di Marjan Šarec dal suo incarico di primo ministro. Il presidente ha ricordato che - nel corso del suo mandato - questo sarà già il quarto cambio di governo. Come capo dello Stato, anche questa volta, Pahor non ha intenzione né di sostenere né di ostacolare il nuovo governo, ma di collaborare "a vantaggio del nostro Paese e di tutti i cittadini", ha aggiunto, facendo inoltre un appello al dialogo e la cooperazione senza qualsiasi esclusione. Nel caso di differenze o contrasti insormontabili - sempre secondo Pahor - sarà necessario impegnarsi affinché queste non alimentino ulteriormente le esclusioni e le divisioni.
Intanto Janša ha ricordato che la Slovenia, dato il sistema elettorale in vigore, è destinata ad avere un governo di coalizione. "Questa può avere successo se i partner entrano a farne parte con sincerità, se sono autonomi e capaci di accettare compromessi", ha sottolineato Janez Janša.

E. P.

Foto: BoBo
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