Foto: Radio Capodistria/Mladi Zmaji
Foto: Radio Capodistria/Mladi Zmaji

Quanto sono importanti attività come sport, musica, danza, arte in genere, ma anche cucina e cibo per promuovere integrazione e dialogo? E come reagisce la comunità locale?

"Lo sport è un'attività molto importante non solo per le relazioni tra i richiedenti asilo e i cittadini sloveni ma anche tra richiedenti asilo stessi. Per esempio, nei paesi arabi è molto diffuso il razzismo verso i neri. Per cui loro sono cresciuti con questa mentalità. Per cui devono riadattarsi e vivere con compagni di casa che prima erano malvisti. Quindi anche giocare a calcio assieme li aiuta molto a legare. Ovviamente giocare a calcio si trasferisce anche all'esterno del centro. Alcuni ragazzi si sono inseriti in squadrette locali, parrocchiali o comunque di livello amatoriale, per cui escono tutte le domeniche, o anche in settimana per gli allenamenti: hanno amici sloveni. Il calcio è quindi molto importante anche per l'apprendimento linguistico e per familiarizzare con le abitudini locali".

"Anche l'arte - prosegue la Zuliani - è un ottimo mezzo per comunicare. Proprio adesso stiamo creando delle rappresentazioni d'arte attraverso cui le donne possono raccontare le loro storie attraverso il cucito".