Le tre leggi in questione sono state approvate martedì. La prima regola i provvedimenti a favore delle imprese colpite dall'emergenza, la seconda allarga la cerchia dei fruitori di assistenza sociale a determinate categorie di cittadini mentre la terza snellisce alcuni iter giudiziari e amministrativi. Da ieri sera sono già in vigore dal momento che anche il Consiglio di stato non è ricorso al veto sospensivo che avrebbe comportato una nuova votazione in un secondo tempo. La maggioranza di governo si è richiamata all'articolo 90 della costituzione in base al quale non ci può essere referendum su leggi e provvedimenti volti a difendere il paese e la sicurezza nazionale o eliminare le conseguenze di calamità naturali. L'opposizione che ha fortemente contestato la procedura ossia la votazione immediata senza dibattito, ha fatto presente che la legislazione in questione contiene anche articoli che non sono indispensabili per contrastare le conseguenze dell'epidemia. Dopo che è stata stabilità l’inammissibilità del referendum sulla prima delle tre leggi, con i voti contrari dell'opposizione, questa ha boicottato le due votazioni successive perché a uno dei deputati della Sinistra non è stato consentito di formulare una proposta procedurale. Oltre alla Sinistra anche i Democratici sociali e la Lista Marjan Šarec hanno invitato il presidente del parlamento Igor Zorčič a dimettersi. Intanto il referendum è ancora possibile, in teoria, se in quindici giorni dovesse venir raccolto il necessario numero di firme.

Boris Mitar

Foto: DZ/Matija Sušnik
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