Trattative fallite, lunedì il via allo sciopero ad oltranza. La nuova tornata negoziale tra direzione delle Poste slovene e sindacato di categoria si è conclusa con un nulla di fatto, per tale motivo il personale darà vita all'agitazione. Non è ancora chiaro come procederà lo sciopero e quale sarà l'adesione. Bisognerà aspettare l'apertura degli sportelli, per vedere quale sarà l'impatto per i clienti degli uffici postali. L'agitazione scatterà già prima, a mezzanotte, nei centri logistici. Verranno comunque garantiti i servizi essenziali, come previsto per legge, quindi smistamento delle lettere e dei pacchi fino a 10 chilogrammi di peso: niente distribuzione invece di materiale pubblicitario o vendita di prodotti che non siano direttamente legati all’attività postale. Le Poste slovene informeranno in tempo reale, sul proprio sito, quali servizi verranno garantiti a singhiozzo o non funzioneranno. Un nuovo confronto tra le parti è previsto per la settimana entrante, ma non è stato ancora deciso quando, annuncia il capo della delegazione negoziale in rappresentanza dei datori di lavoro, Karmen Lebe Grajf.

All'origine dello sciopero la richiesta del sindacato di un aumento del 10 percento dei salari a partire dal 2020, la direzione vorrebbe posticipare tutto al 2021; è su questo punto che le parti non sono riuscite ad avvicinare nemmeno parzialmente le posizioni, con il conseguente annuncio dello sciopero. Le altre richieste riguardano il miglioramento delle condizioni di lavoro; a causa di una cronica carenza di personale, cosi il sindacato, i dipendenti devono svolgere mansioni aggiuntive, accumulando straordinari e stress. Tra le conseguenze, assenze per malattia ben superiori alla media. La direzione ha già provveduto a 231 assunzioni per venire incontro alle necessità e al momento considera non attuabile la richiesta di ulteriori 300. Le Poste slovene danno lavoro a 6.300 persone.

Delio Dessardo

Foto: MMC RTV SLO/BoBo
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