Foto: TV Slovenia
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La situazione epidemiologica sta peggiorando in tutta Europa e in Slovenia, come d’altronde ci si attendeva con l’arrivo dell’inverno. Nonostante i numeri dei contagi il quadro in realtà risulta essere meno nero dell’anno precedente, perché per fortuna ora c’è il vaccino. Questo non vuol dire che la situazione epidemiologica non spaventi, anche perché se si va avanti così tutti in prospettiva si ammaleranno.

Gli esperti d’altronde, secondo il capo del centro per le malattie infettive dell’istituto nazionale di sanità pubblica Mario Fafangel, già tempo fa avevano avvertito le autorità che l’epidemia non poteva continuare ad essere gestita solo con la paura; cosa che è rimasta inascoltata tanto che ora si vedono secondo lui le conseguenze con un allentamento generale del rispetto delle misure anti-Covid che era quindi prevedibile. “I dati, quindi, dicono che allo stato attuale abbiamo bisogno del sistema GVT e del vaccino”, ha dichiarato; aggiungendo che era stato ampiamente previsto anche che parte della popolazione non si sarebbe vaccinata e quindi non resta che prenderne finalmente atto e iniziare a "testare il più possibile in modo gratuito”.

“Sulle misure che partiranno dal primo novembre non so cosa è stato deciso” ha affermato Fafangel; dicendo che da esperto ritiene che una delle cose fondamentali da fare è utilizzare la mascherina negli spazi chiusi e all’esterno quando ci sono assembramenti e riprendere a rispettare il distanziamento. Oltre a ciò è necessario ai primi sintomi testarsi e se si risulta positivi segnalare il proprio stato alle istituzioni competenti e soprattutto sull’applicazione #ostanizdrav; che tutti dovrebbero scaricare perché in questo modo si può aiutare a mantenere sotto controllo il contagio. Quindi se si entra in contatto con un positivo, l’invito è a isolarsi immediatamente e testarsi anche già dopo due giorni per vedere se si è positivi, visto che la finestra di tempo per lo sviluppo della malattia della variante attualmente in circolazione sembra essere questa.

Il lockdown si farà se sarà necessario (ossia quando il sistema sanitario avrà quasi raggiunto il limite massimo per garantire una sua tenuta); e in quel caso secondo lui dovrà coinvolgere tutta la popolazione e non solo alcune categorie altrimenti non servirà a nulla.

Barbara Costamagna