Foto: BoBo
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A margine della riunione congiunta dei comitati parlamentari esteri e affari europei, il ministro degli esteri ed ex premier, Miro Cerar, si è soffermato sul progetto del secondo binario Capodistria-Divaccia, dicendo che ogni cambiamento di decisione in merito al coinvolgimento finanziario dell'Ungheria nella realizzazione dell'opera va attentamente ponderato. Dobbiamo chiarire, cosi Cerar, se vogliamo portarlo avanti nel quadro di una collaborazione strategica con un paese confinante, che ha scelto la Slovenia piuttosto che la Croazia, e che farebbe risparmiare 200 milioni di euro al bilancio sloveno. A tanto ammonta infatti la quota di partecipazione dell'Ungheria al progetto del secondo binario. Il nuovo ministro delle infrastrutture, Alenka Bratušek, ha invece confermato che proporrà al consiglio dei ministri di non ricorrere al coinvolgimento finanziario di Budapest.
Affrontando un altro tema di attualità, Cerar ha detto che bisogna concedere l'opportunità e la possibilità di fare il proprio lavoro al nuovo gruppo di coordinamento per l'implementazione della sentenza di arbitrato sui confini con la Croazia Commentando la decisione del governo di cambiare la composizione dell'organismo, ha detto che si tratta di avvicendamenti di routine, decisi dai governi in carica, in questo caso dall'esecutivo insediatosi da poco. A guidarlo sarà Damir Črnčec, segretario di stato nell'ufficio del premier, con delega alla sicurezza nazionale. Ricorderemo che Črnčec è stato al centro di polemiche per alcune sue dichiarazioni intolleranti nei confronti dei migranti. Ciò ha portato tra l'altro il partito Sinistra a non firmare il protocollo di collaborazione con il governo Šarec.