La defezione del quarto ministro - in tre mesi - nel governo di Marjan Šarec giunge come un fulmine a ciel sereno. Samo Fakin, Ministro della salute, si dimette per questioni di salute. In malattia dal 18 febbraio per una virosi, poi diventata polmonite, Fakin ha ritenuto di dover lasciare l'incarico per prendere tutto il tempo necessario per riprendersi. Lascia al segretario di stato, Pia Vračko - che guiderà ad interim il dicastero - una situazione pesante. La sanità in Slovenia è uno dei settori che necessitano riforme immediate e concrete. Šarec gli rende merito: "Fakin è stato un buon Ministro. Si è dato obiettivi importanti e teme che in queste condizioni non potrebbe raggiungerli" ha detto il premier che ha subito accolto le dimissioni del ministro e ha già in mente un candidato per sostituirlo: si tratta di Aleš Šabeder, direttore generale del Centro clinico di Lubiana, il più importante istituto sanitario del Paese. C'è chi dubita dei motivi di salute adotti da Fakin. Per Zmago Jelinčič, leader del Partito nazionale, il capo dicastero potrebbe esser stato oggetto di minacce; Franc Jurša del Desus crede che al gesto di Fakin abbia contribuito la pressione delle lobby. La posta in gioco con la riforma sanitaria, riforma più volte sollecitata dalla Comissione europea, è alta. Quello della Salute è uno dei Ministero con il budget maggiore. Temono il peggio le sigle sindacali che negli ultimi tempi avevano instaurato il dialogo con il governo e in particolare con il Ministro Fakin. "Ora rischiamo un rivio dei provvedimenti concordati" lamenta Monika Ažman, voce delle infermiere. (a.c.)

Foto: Radio Maribor/Katarina Klep-Černejšek
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