Foto: Radio Koper/Andrej Šavko
Foto: Radio Koper/Andrej Šavko

Nella lettera indirizzata al difensore civico, Peter Svetina, il Sindacato degli impiegati nei settori ristorazione e turismo si ritiene responsabile di tutelare i dipendenti. I provvedimenti per arginare la diffusione dei contagi da Covid-19 in Slovenia sono infatti sempre più rigidi, nonostante l'epidemia attualmente non sia proclamata, afferma ancora il Sindacato. Sottolinea inoltre che le misure sono valide soltanto per alcune attività e servizi e si chiede se si tratta di un trattamento discriminatorio dei dipendenti di diversi settori.
Il Sindacato è convinto che gli impiegati nella ristorazione non dovrebbero svolgere il lavoro di "polizia e ispettorato", effettuando verifiche dei criteri GVT - guarito, vaccinato, testato, e che sottoporsi a test rapidi ogni 48 ore sia inappropriato. Nel contempo chiede che ai dipendenti e tutti quelli che devono essere testati venga offerta la possibilità di farlo in maniera meno invasiva. Il Sindacato si dice inoltre fortemente contrario alla prevista abolizione dei test antigenici gratuiti.
Riguardo le vaccinazioni, sottolinea che gli esperti dovrebbero capire che tra la popolazione sia ancora presente una forte paura delle conseguenze che non può essere cancellata con la repressione. È inaccettabile che i vaccinati abbiano sempre più privilegi; i non vaccinati e le persone che non hanno superato la malattia invece sempre più restrizioni.
Il Sindacato si chiede inoltre chi sarà responsabile per le numerose attività nei settori ristorazione e turismo, che hanno già chiuso i battenti e per le persone che hanno perso il lavoro.


E. P.