NLB Foto: RTV SLO
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Approvate anche le conclusioni che attribuiscono all'ex premier Pahor e a due Ministri del suo governo - delle finanze Križanič e degli esteri Žbogar - la responsabilità politica per l'accaduto. I tre politici, assieme all'allora governatore della Banca centrale - Kranjec - non avrebbero preso adeguati provvedimenti, pur avendo a disposizione sufficienti informazioni in merito. L'inchiesta ha riguardato le transazioni nella NLB di un cittadino iraniano. Operazioni sospette di riciclaggio di denaro sporco sono state riscontrate dalla Comissione d'inchiesta anche all'istituto di credito Nova KBM. Nella prossima seduta la Camera di Stato affronterà inoltre il caso che ha coinvolto il Partito democratico relativo al prestito di denaro presso l'imprenditrice serbo-bosniaca Dijana Đuđić. Il rapporto e le conclusioni della commissione sono stati appoggiati da tutti i partiti parlamentari, ad eccezione dell'SDS. La maggioranza delle forze politiche ha valutato che la questione del presunto riciclaggio deve venir chiarita fino in fondo dagli organismi inquirenti, mentre lo stato, che per la vicenda ha perso immagine sia sul piano nazionale che all'estero, deve apportare miglioramenti al sistema di intelligence, in quesa circostanza dimostratosi carente. L'SDS, pur apprezzando gli sforzi per far piena luce sul caso, ritiene invece che il rapporto "svincoli" determinati soggetti politici dalle proprie responsabilità.
La Banca di Slovenia ha intanto annunciato che studierà attentamente il rapporto, con l'obiettivo di migliorare il proprio operato nel fronteggiare casi del genere, rilevando tuttavia di aver già provveduto ad introdurre strumenti di controllo per evitare che ciò si ripeta.