Foto: Primorski dnevnik
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L'Europa sarà multiculturale, o non sarà affatto, aveva dichiarato Haris Pašović all'indomani della sua nomina a nuovo direttore artistico del Mittelfest per il prossimo triennio, promettendo un festival dallo sguardo rivolto al nostro continente e ai Balcani, che avrebbe coltivato la diversità e puntato su artisti di riferimento della scena internazionale ma anche valorizzato i giovani talenti. E adesso eccolo qui, il Mittelfest 2018, che ritrova la forte vocazione internazionale delle origini , e coniuga il focus sui giovani all'approfondimento sull'Europa. Una kermesse che riunisce svariate forme artistiche, dal teatro alla danza, passando per la musica classica e quella contemporanea, ma anche le installazioni d'arte e la cultura popolare, tra artisti affermati e nuove promesse, mescolando stili, generi e culture diverse. In cifre, Mittelfest quest'anno proporrà 31 progetti artistici, 18 musicali, 7 teatrali, 3 di danza, con il coinvolgimento di più di cinquecento artisti e tecnici da venti Paesi. 4 saranno le prime mondiali, e 18 quelle italiane. Si parte il 5 luglio con »Inno all'amore«, un coro di uomini e donne, professionisti e non, diretto dall'artista polacca Marta Gornicka. Una riflessione sulla storia dei nazionalismi e una 'dedica' alle masse umane che attraversano i mondo di oggi. (o.r.)