I cambiamenti climatici avranno un significativo impatto sulla coltivazione di cereali Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.
I cambiamenti climatici avranno un significativo impatto sulla coltivazione di cereali Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.

I cambiamenti climatici avranno un significativo impatto nei prossimi decenni sulle coltivazioni di cereali. L'aumento delle temperature globali porterà, infatti, a un incremento delle perdite nei raccolti di mais, riso, grano, farro, orzo, sorgo, miglio, avena e segale a causa del parallelo aumento delle popolazioni di insetti.

Per ogni grado Celsius di aumento delle temperature medie globali l'incremento delle perdite dovute ai parassiti potrebbe variare fra il 10 e il 25%, a seconda della coltura e della regione di produzione. Un aumento poi di 2 gradi Celsius potrebbe tradursi per cereali come frumento, riso e mais una diminuzione delle rese rispettivamente di svariate decine di milioni di tonnellate all'anno nei Paesi delle regioni temperate. Negli USA, ad esempio, che è il maggiore produttore mondiale di mais, le perdite nei raccolti di questo cereale dovute agli insetti potrebbero aumentare del 40%. E nei paesi europei la perdita di frumento potrebbe essere fra il 50 e il 100%. Ma anche grandi produttori come Russia e Ucraina registrerebbero aumenti di perdite nelle rese molto significativi. In Italia il calo potrebbe oscillare attorno al 41%. Più contenuto sarebbe il danno alle colture di riso nei suoi maggiori paesi produttori, Cina e India in primis, dove la perdita del raccolto potrebbe salire al 15 e 20%.

L'aumento delle temperature nei diversi paesi e correlata alla distruttività degli insetti, infatti, accelera il loro metabolismo, li rende più voraci e altresì fa incrementare il loro numero. Le regioni temperate non si trovano attualmente alla temperatura ottimale, ma se questa continuerà a salire, si prefigureranno gli scenari appena descritti. Per contrastare la pressione dei parassiti saranno necessari quindi cambiamenti nelle pratiche di coltivazione, come l'introduzione di nuove rotazioni delle colture. È peraltro probabile che negli ambienti agricoli a coltura intensiva, le misure di adattamento richiederanno un maggiore uso di pesticidi, che inevitabilmente andranno a scapito della salute e dell'ambiente.