Negli scorsi giorni ha fatto molto discutere il gesto del vicesindaco leghista di Trieste, Paolo Polidori, che ha gettato in un cassonetto della spazzatura le coperte di un senzatetto ed ha poi ha condiviso le sue azioni sui social.
L'azione è stata ripresa anche da media quali BBC e CNN e la maggior parte delle persone ha condannato il comportamento del vicesindaco giuliano. Molti invece gli attestati di solidarietà al senzatetto, già noto anche alle associazioni di volontariato presenti sul territorio.

Un gesto inqualificabile quello di Polidori, che ha scatenato una valanga di proteste e critiche, non solo nel mondo politico, tanto che oltre all'opposizione anche la sezione triestina di Forza Italia ha voluto manifestare contro questa azione, ma soprattutto nel cosiddetto mondo civile. Un fenomeno, quello dei senza dimora, purtroppo già ben noto a Trieste, come ha testimoniato il presidente della Comunità di Sant'Egidio, che si occupa di assistere i senzatetto, Paolo Parisini: "il fenomeno dei senza dimora direi che principalmente è dovuto un in buona parte alla crisi degli ultimi anni. Tante le persone italiane o anche se non proprio cittadini italiani, comunque stranieri residenti da lungo tempo nel territorio italiano, è precisamente a Trieste, che non hanno più avuto opportunità di lavoro, che hanno quindi perso la casa. Insomma tante situazioni, direi di »triestini«, perché siccome siamo una città per fortuna multiculturale non è necessario avere il patentino di »italianità«.
Ci sono tante realtà, penso alla comunità serba, a quella croata, comunità che sono radicate da tanti anni qui nel nostro territorio. All’interno di queste comunità ci sono state delle crisi, penso soprattutto il settore edile, tanta gente veramente ha perso il lavoro e non ha più avuto la possibilità di avere un impiego e qui molte persone sono finite sulla strada. A fianco a questo c'è l'emergenza dei migranti che effettivamente è vera. Quest'estate c'è stato un forte incremento, adesso nei mesi invernali chiaramente gli afflussi sono un po' minori, però le persone che arrivano da Pakistan, Afghanistan o via Balcani, quando arrivano a Trieste purtroppo per almeno qualche notte dormono all'aperto".

Davide Fifaco

Foto: Reuters
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