A ritirare il premio tutti e tre assieme i sceneggiatori Roberto Saviano, Claudio Giovannesi e Maurizio Braucci che condividono la scrittura de “La paranza dei bambini“. “Scrivere questo film – ha l’autore del romanzo da cui il film ha tratto ispirazione – ha significato mostrare resistenza perché dire la verità nel nostro Paese è diventato molto complesso”. Ricordiamo che gli attori non professionisti sono stati scritturati vedendoli all'opera nel rione Sanità di Napoli. La cerimonia di consegna dei premi è cominciata con una standing ovation all'attore svizzero Bruno Ganz, indimenticabile interprete di grandi capolavori scomparso ieri a Zurigo all'età di 77 anni. Il film Synonymes, premiato con l'Orso d'Oro, del giovane regista israeliano Nadav Lapid mette al centro un giovane israeliano che sceglie di rinunciare alla propria identità per assumere quella francese. Un film tra i più apprezzati dalla critica internazionale perchè approfondisce il dramma sulla ricerca contemporanea dell’identità. Del tutto meritato anche l’Orso d’argento Gran Premio della Giuria andato al film Grâce à Dieu del francese François Ozon. Ampia la partecipazione quest'anno di registe, che hanno portato a casa numerosi ambiti riconoscimenti. Da segnalare gli Orsi d’argento rispettivamente a due autrici della Germania, per la regia e per l’apertura a nuove prospettive nel cinema: il primo è stato vinto da Angela Schanelec per il suo Ich war zuhause, aber, il secondo intitolato Systemsprenger di Nora Fingscheidt.

Miro Dellore

Foto: Berlinale
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