Il documento, pubblicato da Londra, spiega i punti essenziali del regime temporaneo dei dazi, che durerebbe fino ad un massimo di 12 mesi. Per proteggere l'economia britannica, le tariffe scatterebbero comunque per carni bovine, suine, di agnello, pollame, alcuni prodotti lattiero-caseari e parti di automobili, con eccezioni per le filiere più integrate con l'Unione. Verrebbero mantenuti poi i regimi di protezione per prodotti che arrivano da altre parti del mondo.
Secondo quanto affermato dal ministro britannico al Commercio, la priorità rimane "garantire un accordo con l'Unione europea che eviterà l'interruzione delle relazioni commerciali globali del Regno; tuttavia, dobbiamo prepararci a tutte le eventualità", ha spiegato il ministro.

All'indomani della seconda bocciatura dell'accordo sul divorzio da Brexuelles, stasera a Westminster il voto sull'impegno per una Brexit concordata. Secondo i media britannici, il rifiuto è ormai scontato, si accenna però anche a qualche possibile divisione del governo su un emendamento collaterale che ipotizza l'idea d'un "No deal congelato" almeno per un anno. Solo qualche decina di deputati potrebbe esprimersi a favore di un divorzio senza accordo, su un totale di 650.

La premier, Theresa May, durante il Question Time alla Camera dei Comuni ha confermato il suo voto contro un'uscita senza accordo, precisando però che rifiutare il "No deal" non basta a scongiurarlo. Il primo ministro ha affermato inoltre che revocare la Brexit sarebbe "un tradimento" dell'elettorato e della democrazia. "Ci sono due soli modi per scongiurare il No deal: revocare l'articolo 50" - e quindi l'uscita dall'Ue - che "sarebbe un tradimento della volontà popolare" espressa nel referendum del 2016, oppure "approvare un accordo", strada che l'esecutivo vuole continuare a seguire, ha dichiarato May.

Nel contempo, Jeremy Corbyn ha rilanciato la sfida del suo piano B per una Brexit più morbida che sarebbe l'unica soluzione credibile e realistica dopo la seconda bocciatura dell'intesa proposta dal primo ministro. Corbyn ha poi sollecitato May a rinunciare alle sue "linee rosse", a superare i veti incrociati interni al Partito conservatore e a convergere sulla proposta del partito laburista di una Brexit che punta a lasciare Londra nell'unione doganale e "allineata" al mercato unico. Ciononostante, il primo ministro insiste sulle linee della sua intesa, precisando che anche il piano di Corbyn è stato bocciato dalla Camera.

Michel Barnier, capo negoziatore dell'Unione europea per la Brexit, ritiene che "il voto di ieri sera" ha prolungato e aggravato "una grande incertezza. La responsabilità sulla decisione della Brexit è esclusivamente britannica", ha specificato. "Se continuano a voler uscire" l'accordo negoziato "è e resterà l'unico trattato disponibile", ha detto ancora Barnier, precisando che "il rischio di un'uscita senza accordo non è stato mai così grande". Sempre secondo Barnier, prima di un qualsiasi dibattito su un eventuale rinvio della Brexit, il Regno Unito dovrà chiaramente spiegare all'Ue cosa desidera, presentando un piano su come normalizzare i rapporti con l'Unione dopo il divorzio.

E. P.

Foto: Reuters
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