Il monossido di carbonio che nella notte tra lunedì e martedì scorsi, ha causato la morte dell’imprenditore siciliano Eugenio Vinci e gravemente intossicato altre cinque persone, con le quali stava trascorrendo le vacanze sull’Isola di Lesina, era fuoriuscito dal gruppo elettrogeno a benzina, fatto installare l’8 agosto scorso nella sala macchine del veliero a motore Atlantia, preso a noleggio dai villeggianti italiani. A causa un difetto o manchevolezza tecnica, il gas di scarico invece di finire nell’atmosfera come dovrebbe avvenire, ha invaso la sottocoperta dell’imbarcazione infiltrandosi poi nelle cabine dove i turisti erano alloggiati. E' questo l’esito della perizia che ha portato all’arresto immediato del proprietario 23.enne del veliero e del capitano 27.enne indagati per aver violato le norme di sicurezza nella collocazione del gruppo elettrogeno. Se giudicati colpevoli verranno condannati a una pena da uno a 8 anni di detenzione. Intanto i figli dell’imprenditore, di 5 e 14 anni sono sempre ricoverati in condizioni gravissime all’ospedale di Spalato, dove sono tenuti in vita dal respiratore artificiale. Le condizioni della madre sono stabili e la donna non è più in pericolo di vita. Le altre due persone intossicate stanno migliorando e tra pochi giorni potranno ripartire per l’Italia. Uno dei due è l’ex senatore Bruno Mancuso e attuale sindaco di Sant’Agata di Militello, da dove il gruppo proviene. Ha dichiarato alla televisione croata che il gas killer li ha colpiti nella notte. La mattina dopo alle 10.00, non vedendoci arrivare, ha raccontato - sono entrati nelle nostre cabine trovandoci privi di sensi. E purtroppo per Eugenio Vinci, non c’era piu’ niente da fare.

Valmer Cusma

Foto: Reuters
Foto: Reuters