Il 12 settembre presso il monumento dedicato all’impresa di Fiume ed ai legionari posto al confine tra Monfalcone e Ronchi, si terrà la cerimonia solenne per ricordare questa pagina della storia che vide D’Annunzio e i suoi legionari partire alla volta del Quarenro proprio questa tranquilla cittadina friulana. Una manifestazione che si è tenuta già in passato, con l'organizzazione della Lega Nazionale, ma che negli ultimi anni sta sollevando forti critiche da parte del cosiddetto “movimento antifascista” locale e regionale.

"Il problema non è tanto la Lega Nazionale in quanto tale, che si fa le sue iniziative, legittime o meno", ci spiega Marco Barone, blogger e attivista calabrese che ha scelto di far di Ronchi la sua casa, "il problema è la legittimazione istituzionale che c’è stata. Dal 2008, infatti, quel tipo di celebrazione è stata sdoganata, perché è da quell’anno hanno iniziato a partecipare alla cerimonia anche alcuni sindaci. Il primo è stato il sindaco di Ronchi, che tra l’altro è stato anche il primo sindaco con il quale presi contatto per far revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini. Una cosa che venne fatta proprio con lui nel 2014, quando Ronchi venne demussolinizzata, sollevando un grande dibattito in Regione. Allora si pensava che si potesse avviare un processo di discussione più ampio sul d’Annunzianesimo, cancellando magari "dei legionari" al nome della città, ma in conclusione così non è stato”.

Contestazioni ci sono già state in passato, ma questo anno l’intenzione è di farle diventare più incisive, coinvolgendo un numero maggiore di persone.

Le contestazioni dal punto di vista storico”, ci dice Barone che si occupa anche di storia, “sono portate avanti ad esempio dal gruppo “Ronchi dei Partigiani”, del quale faccio parte, che con Luca Maneghesso sta realizzando un libro con interventi di Boris Pahor, Wu ming, Puntin ed altri dove si da una lettura diversa rispetto lo sdoganamento che si sta facendo di D’Annunzio. Dal punta di visto politico ci sono stati in passato alcuni presidi in piazza in contemporanea alla cerimonia, ma quest’anno l’ANPI provinciale di Gorizia sta organizzando una manifestazione più importante. Per la prima volta a Ronchi ci sarà un corteo antifascista, durante il quale si dirà che l’identità di Ronchi è quella della Resistenza e che perciò non si può assolutamente accettare che l’8 settembre si celebri la nascita della brigata proletaria, e quattro giorni dopo si renda onore a livello istituzionale a ciò che la brigata proletaria ha combattuto, cioè la X Mas e i fascisti, perché purtroppo il 12 settembre in quella cerimonia sono presenti anche queste simbologie e ciò dovrebbe far inorridire le istituzioni e la politica”.

Barbara Costamagna

Foto: Radio Capodistria
Foto: Radio Capodistria