Nonostante i segnali di distensione arrivati da entrambe le parti, l'annuncio di Trump conferma che non ci sarà alcuna tregua commerciale con la Cina. Il presidente statunitense Donald Trump ha confermato che le gravose tariffe doganali sui beni cinesi entreranno in vigore nonostante l'annunciata distensione degli ultimi giorni nei negoziati. All'inizio del mese Trump aveva annunciato che il primo settembre sarebbero entrate in vigore le nuove tariffe del 10% su 300 miliardi di dollari di merci. Immediata la reazione di Pechino che rilancia con dazi su 75 miliardi di dollari di esportazioni statunitensi. Ma è Trump ad avere l'ultima parola, alzando le nuove tariffe al 15%. Il capo della Casa Bianca si è detto convinto che la sua pressione economica stia assumendo anche un ruolo politico nella crisi che la Cina sta vivendo, costringendo Pechino ad adottare una linea più moderata a Hong Kong. Prima di partire per Camp David Trump ha infatti sottolineato come le pressioni commerciali sulla Cina contribuiscano a tenere bassa la temperatura nella città-stato asiatica. Il leader della Casa Bianca ha inoltre esortato le autorità cinesi a gestire in modo più umano le proteste. Intanto, secondo gli analisti, il confronto fra le due super-potenze economiche rischia di arrivare ad un punto di rottura: gli effetti della guerra commerciale stanno infatti cominciando a farsi sentire "negativamente sia sui dati macroeconomici sia sulle aspettative". Il prossimo anno Trump potrebbe quindi pagare il rallentamento dell'economia in termini elettorali, ma le conseguenze si stanno ripercuotendo anche sulla Cina che, nonostante abbia fatto passi da gigante, ha ancora bisogno della tecnologia straniera.

Maja Novak

 Foto: Reuters
Foto: Reuters