Con la chiusura della Camera elettiva di Westminster, i cui 650 seggi sono stati dichiarati vacanti, la campagna elettorale è entrata nella sua fase ufficiale di cinque settimane, garantite dalla legge nel Regno Unito. Seguirà la convocazione delle urne e quindi il voto.
Dopo l'incontro con la regina, il primo ministro britannico, Boris Johnson, ha svelato in un messaggio su Twitter, parte del loro colloquio. La sovrana avrebbe chiesto al premier il perché del voto anticipato. La sua risposta arriva nel discorso alla nazione, davanti al numero 10 di Downing Street: le elezioni sono la conseguenza di un "parlamento paralizzato e arrivato a un punto morto", dopo avere "rifiutato più volte di attuare la Brexit".
E il manifesto elettorale del partito conservatore di Johnson è incentrato proprio sulla promessa di far uscire il Regno dall'Ue senza altri rinvii, ma pure sulla volontà di rappresentare un'alternativa agli antipodi del Labour di Jeremy Corbyn. Il premier ha inoltre lanciato quello che sembra sarà il suo slogan durante la campagna: "Come with us", "Venite con noi" ed ha invitato gli elettori a votare per i Tory, perché soltanto in questo modo si otterranno sia la Brexit che gli investimenti di cui il Paese ha bisogno.
Boris Johnson ha poi dichiarato che non avrebbe voluto chiamare i cittadini al voto, ma "non c’è stata altra scelta": "C'è solo un modo per portare a termine la Brexit, e temo che la risposta sia chiedere alle persone di cambiare questo Parlamento che la blocca", ha insistito. Per il primo ministro "la scelta è chiara: possiamo andare con Corbyn ... oppure votare per un governo della Nazione conservatore, ragionevole e moderato".


E. P.

Foto: Reuters
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