E’ stato un secolo davvero leggendario quello vissuto da Kirk Douglas, sotto la luce dei riflettori, tra successi strepitosi, tragedie devastanti e molte azioni filantropiche. Nato con il nome di Issur Danielovitch ad Amsterdam il 9 dicembre 1916, da immigrati ebrei bielorussi, Douglas scelse la via della recitazione dopo aver frequentato l'Accademia americana di arte drammatica, divenendo in seguito attore di punta dell'era d'oro di Hollywood. Protagonista di film che hanno fatto la storia del cinema, i colossal 'Spartacus', 'Orizzonti di Gloria', "Ulisse", "Sfida all'Ok Corral", "20.000 leghe sotto i mari". In tutto novanta film di grande successo. Longevo e coriaceo anche nella vita reale. Fisico roccioso, carattere spigoloso, Douglas ha affrontato con orgogliosa caparbietà la difficoltà che la vita gli ha posto davanti: dalla cronica povertà dell'infanzia ai rapporti difficili con il padre che pure lo incoraggiò nella sua carriera, alla non facile gestione dei quattro figli maschi Michael, Joel, Peter ed Eric che educò con fermezza, ma non sempre con successo. Era sopravvissuto a un incidente in elicottero nel '91 e a un infarto nel '96, così aderente ai personaggi che aveva interpretato a Hollywood: duri a morire, invincibili, testardi nel desiderio di vivere. Aveva raccontato, festeggiando i cento anni, che doveva la sua longevità alla sua ultima moglie, un’anima gemella incontrata 63 anni fa, oggi centenaria, Anne, che e' stata al suo fianco fino all'ultimo. Nominato all'Oscar tre volte, Douglas ha ricevuto l'Oscar alla carriera nel 1996. Con la morte di Kirk Douglas se ne va una delle ultime leggende degli anni d’oro di Hollywood.
Miro Dellore

Kirk Douglas Foto:
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