Dalla mezzanotte in Croazia ancora un giro di vite nei provvedimenti per far fronte all’emergenza coronavirus. Il regime ai confini si fa ancora più rigoroso: ora possono passare solo i lavoratori transfrontalieri e gli automezzi del trasporto merci, come reso noto dal ministro degli interni Davor Božinović. I cittadini croati e quelli stranieri, nel viaggio di ritorno a casa, devono rispettare le misure epidemiologiche previste. Il regime confinario è stato concordato a livello europeo. Vietati tutti gli eventi pubblici e sportivi, le messe, fermi gli esercizi commerciali non essenziali, tra cui saune, piscine, cinema e teatri, nonché i locali del settore della ristorazione, eccezion fatta per quelli che consegnano cibi pronti a domicilio. La zona rossa è stata così estesa sull’intero territorio nazionale. Rimangono aperti gli esercizi commerciali di alimentari e prodotti per l’igiene, le farmacie, le pompe di benzina, le panetterie però con accesso contingentato dei clienti. Per la precisione un cliente per 15 metri quadrati di superficie. Rimane in funzione il trasporto pubblico. E nelle ultime ore il numero dei contagiati è salito a 102 e il coronavirus è arrivato anche nella regione raguseo-narentana. Intanto le analisi di laboratorio hanno confermato che il noto ristoratore di Verteneglio, Nino Kernjus, deceduto l’altro ieri era contagiato. I familiari accusano duramente il servizio medico – sanitario di inadempienze. Se fosse stato ricoverato in tempo – dicono – si sarebbe salvato. Segnaliamo infine che parlando ieri sera ai cittadini del paese, il presidente della Repubblica Zoran Milanović ha sottolineato che le istituzioni preposte fanno bene il loro lavoro e che è dovere dello stato, citiamo, proteggere i nostri padri, madri, nonne e nonni.

Valmer Cusma

Dragogna Foto: BoBo
Dragogna Foto: BoBo