Cifre non positive come negli ultimi due giorni, ma comunque il trend sembra tenere. Anche oggi i contagiati in Italia sono stati meno rispetto a ieri, anche se il calo non è stato marcato come nelle altre giornate: complessivamente i malati di coronavirus in Italia sono 54.030, con un incremento rispetto a ieri di 3.612, leggermente inferiore al dato di 24 ore prima pari a 3780.
Torna invece salire l’incremento dei morti legati al coronavirus, complessivamente 6.820, con un aumento di 743, il dato precedente era pari a 602. Aumentano però ancora i guariti: 8.326, 894 in più, il doppio di ieri.
Dopo due giorni di calo continuo l’incremento dei contagiati e delle vittime è invece tornato ad aumentare in Lombardia, ma rimane in ogni caso al di sotto dei livelli più alti registrati la scorsa settimana: ci sono stati 1940 nuovi contagi e 400 i morti, portando a 4 mila le vittime nella sola Lombardia.
Il governo intanto ha aumentato le sanzioni per chi non rispetta le norme di limitazione degli spostamenti, arrivando fino a tremila euro e “alla chiusura dell'esercizio o dell'attività da 5 a 30 giorni”, se si violano gli obblighi previsti per le attività commerciali. Le disposizioni sono contenute in un nuovo decreto, che punta anche a regolare i rapporti tra governo ed enti locali nella gestione delle ordinanze anti coronavirus, consentendo a Regioni e Comuni di adottare o sospendere le misure anti contagio del governo, ma per soli 7 giorni e comunicando le decisioni al presidente del Consiglio. “Con questo decreto legge – ha detto Giuseppe Conte dopo l’approvazione - abbiamo regolamentato più puntualmente e in modo più trasparente i rapporti tra l'attività del governo e del Parlamento”.
Conte ha poi smentito che il governo voglia prorogare le misure di prevenzione fino al 31 luglio 2020. “A fine gennaio abbiamo deliberato lo stato di emergenza nazionale, un attimo dopo che l'Oms ha decretato l'emergenza un'epidemia globale: non significa che le misure restrittive saranno prorogate fino al 31 luglio, siamo anzi pronti in qualsiasi momento, ci auguriamo prestissimo, ad allentare la morsa delle misure restrittive e a superarle”.
L’esecutivo ha poi avviato una nuova trattativa con i sindacati per evitare proteste e scioperi: le organizzazioni dei lavoratori chiedono la sospensione di tutte le attività non essenziali per contenere l'emergenza coronavirus e tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori. In particolare preoccupa l’annunciata progressiva chiusura da parte dei distributori di carburante, a partire da quelli delle autostrade: una decisione che se attuata senza un intervento a parte del governo, potrebbe anche metter in crisi il straporto merci sulla penisola.
Il Premier, riguardo le proteste dei sindacati, ha assicurato che il dialogo continua e che il governo garantirà i servizi, compresi i rifornimenti di carburante, e ha sottolineato il buon comportamento dei cittadini nel rispetto delle misure, escludendo di utilizzare l’esercito per il mantenimento dell’ordine pubblico: “Ben venga l'aiuto dell'esercito - ha detto - ma i cittadini non devono pensare che la tenuta dell'ordine pubblico sia affidata solo a una militarizzazione dei centri abitati, le forze dell'ordine stanno già agendo in modo molto efficace”.
Conte interverrà alle Camere per fare il punto della situazione e cercare anche di riallacciare i rapporti con il Parlamento che in queste settimane è stato praticamente assente dal processo decisionale, pur dovendo convertire i decreti sulle misure anti contagio.
Si dibatte anche sulla proposta di utilizzare app dei telefoni per il tracciamento dei cittadini, in modo da ricostruire i movimenti dei possibili contagiati: una strada percorsa in Corea del Sud, ma su cui in Italia sono stati mossi dubbi legati alla costituzionalità e alla tutela della privacy.

Alessandro Martegani

Foto: Reuters
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