Cresce anche in Friuli Venezia Giulia l’insoddisfazione per il nuovo decreto del governo italiano che di fatto ha lasciato invariate le restrizioni alla libertà di movimento dei cittadini, consentendo solo visite a congiunti e attività fisica all’aperto.
Pur riaprendo le fabbriche e i cantieri, fanno notare le voci critiche, se non sarà consentito muoversi perlomeno all’interno dei comuni, non ci sarà la possibilità di riavviare commercio ed economia.
Un’insoddisfazione generalizzata che ha anche innescato proteste di piazza: la prima è stata organizzata a Tolmezzo, da commercianti e baristi locali, che hanno reagito alle ultime indicazioni del Premier Giuseppe Conte, organizzando un flash mob, ritrovandosi in una piazza del centro, con le mascherine e mantenendo la distanza di sicurezza.
Un’iniziativa analoga, organizzata da commercianti, artigiani, piccoli imprenditori ma anche semplici cittadini, alcuni appartenenti a movimenti di estrema destra, riuniti nel “Comitato di Trieste responsabilità e azione” potrebbe tenersi anche a Trieste il 9 maggio: il passaparola su Facebook è già partito, invitando a partecipare per denunciare quella che viene definita “la totale inadeguatezza delle misure attuate in questo periodo di emergenza sanitaria e della inconsistenza degli aiuti ai cittadini e al settore economico”.
Al di là delle manifestazioni, le nuove disposizioni hanno deluso anche le organizzazioni la categoria di commercianti e artigiani, e le stesse istituzioni. Il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza aveva chiesto ufficialmente al governo di anticipare la ripresa nella regione, e anche il Presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga, si è unito ai governatori di Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria, Abruzzo e Calabria che chiedono all’esecutivo di anticipare le riaperture e una maggiore libertà per i cittadini. “Bisogna riaprire - ha detto Fedriga -: non vorrei trovarmi il primo giugno con attività produttive che tengono giù la saracinesca non per il decreto, ma perché non hanno più la forza di riaprirla”. “Dobbiamo ricominciare – ha aggiunto - a fidarci dei cittadini, imponendo sì regole comportamentali, ma non limitando più la mobilità delle persone”.


Alessandro Martegani


Foto: MMC RTV SLO
Foto: MMC RTV SLO