La situazione alle frontiere tra l'Italia ed i Paesi confinanti dovrebbe sbloccarsi il prossimo 3 giugno, almeno per le Regioni italiane che non registreranno dati allarmanti riguardo il coronavirus. Da quel giorno i cittadini italiani residenti in Slovenia potranno recarsi in Italia. Il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, ha poi spiegato che dal 15 giugno si dovrebbero riaprire definitivamente le frontiere di tutta Europa. Abbiamo parlato di questa situazione con la senatrice di Italia Viva, Laura Garavini.


Laura Garavini, attualmente sembra esserci una sorta di “vuoto normativo” per i cittadini italiani residenti in Slovenia e Croazia. Dalle attuali disposizioni, su precisa richiesta dei rappresentanti di queste comunità alle ambasciate, risulta che un cittadino italiano, residente in Slovenia non possa recarsi in Italia senza sottostare alla quarantena. Questa posizione è stata ribadita oggi anche dal Governo sloveno...

“Sì, ma io direi che a partire dal 3 giugno non ci dovrebbero essere problemi, a meno che non ci si rechi in regioni le quali, a loro volta, abbiano deliberato a livello regionale eventuali condizioni di obbligo di quarantena. Attualmente, per esempio, la regione Sardegna la regione Sicilia hanno previsto obblighi di questo tipo, ma le rispettive delibere andranno a scadere esattamente agli inizi di giugno, quindi dal 4 di giugno, sostanzialmente, a meno che non le proroghino, ci dovrebbe essere una certa libertà di movimento. Ma in ogni caso, ad esempio, questi vincoli non riguardano il Friuli-Venezia Giulia, quindi la maggior parte dei nostri connazionali, residenti in Slovenia, che da quanto ne so sono spesso interessati anche a spostarsi, magari quotidianamente o con una certa frequenza, a Trieste piuttosto che su altre località del Friuli-Venezia Giulia, ecco io direi che in questo senso non ci dovrebbero essere problemi”.

Per fare ulteriore chiarezza: attualmente e fino al 3 giugno i cittadini italiani che, ad esempio, risiedono in Slovenia, non possono recarsi in Italia senza l'obbligo di quarantena. Dal 4 giugno questo dovrebbe decadere, salvo per le regioni che potrebbero avere ancora gravi problematiche legate al coronavirus. Per quanto riguarda l'area confinaria tra Slovenia e Friuli Venezia Giulia, se non ci saranno incrementi di contagi e tutto procedesse come sta andando ora, dal 4 giugno un cittadino italiano residente in Slovenia potrà recarsi tranquillamente in Friuli Venezia Giulia senza il successivo obbligo di quarantena?

“Esattamente. Meglio sarebbe che chi si sposta fosse però munito dell'invito di chi intende incontrare, perché può essere sempre soggetto ad eventuali controlli ed è comunque meglio avere una motivazione da addurre per giustificare il motivo del viaggio. Inoltre l'invito ed anche il buon senso stimolano i concittadini a non mettersi in viaggio per futili motivi o immotivatamente. È comunque auspicabile che appunto i singoli concittadini si facciano loro stessi carico di un forte senso di responsabilità ed abbiamo un motivo per il quale si mettono in giro. Ecco che è meglio avere appresso una giustificazione, che in qualche modo attesti i motivi per i quali si ci si è messi in viaggio".

Quindi una famiglia italiana residente in Slovenia che, ad esempio, volesse portare i propri figli a svolgere le attività sportive a Trieste, potrà farlo, se però la società sportiva rilascerà una sorta di “attestato” di frequenza che certifica appunto lo svolgersi di questa pratica a Trieste?

“Io direi proprio di sì, dopo il 4 giugno, così facendo, non ci dovrebbero essere problemi di sorta”.

Il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, il prossimo 6 giugno incontrerà a Lubiana anche l'omologo sloveno. Oggi in un'intervista ha spiegato di aver rinunciato a stipulare accordi bilaterali con Slovenia e Croazia, ritenendo più utile e corretto un piano europeo di apertura dei Confini, indicando in questo senso la data del 15 giugno. Secondo lei, ad ora, è quella la data più probabile di un'apertura “totale” delle frontiere anche tra Italia e Slovenia?

“Si sta lavorando in questa direzione. Io condivido la posizione del ministro Di Maio sul fatto che è più augurabile che ci sia una soluzione condivisa a livello europeo, piuttosto che singoli accordi bilaterali. È chiaro che ci si deve premurare di garantire al massimo le condizioni di sicurezza. La priorità assoluta è quella della salute dei connazionali dei concittadini tutti e quindi è chiaro che ci devono essere le maggiori precauzioni possibili. Al contempo è anche opportuno ed augurabile che si ripristinino le condizioni di libera circolazione delle persone, oltre che delle merci. Quindi è importante che si ripristini Schengen, è importante che cadano quelle frontiere che purtroppo si sono dovute ripristinare a seguito dell'emergenza da coronavirus ed anche, da un lato proprio perché le condizioni di contagio si stanno per fortuna ridimensionando e normalizzando, dall'altro perché comunque si appresta ad arrivare anche la stagione turistica. Ci sono quindi, oltre alle legittime aspettative e desideri dei concittadini, anche chiaramente in ballo tutta una serie di attività turistico-ricettive, alberghi e quant'altro. Io mi auguro che in effetti metà giugno possa essere la data con la quale ripristinare la libera circolazione e da parte del ministero ed anche del Governo italiano, c'è tutto lo sforzo, che mira ad accelerare i tempi e quindi a dare chiarezza a tutti”.

I cittadini italiani potranno fare le vacanze in Croazia ed in Slovenia?

“Io mi auguro proprio di sì e chissà che non ci siano anche cittadini croati e sloveni che vogliano venire in Italia in vacanza!”.

Davide Fifaco

Foto: wikipedia
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