Siamo entrati in una nuova fase di convivenza con il coronavirus. Lo ha affermato il portavoce del governo Jelko Kacin annunciando la fine dell’epidemia. Il percorso iniziato il 13 di marzo è stato arduo, ha detto Kacin, ma lo abbiamo attraversato con successo, sempre Kacin, dicendo che la Slovenia in questo momento è un paese sicuro. Non possiamo però ritenerci spensierati, è invece il monito lanciato dal Ministro della Sanità, Tomaž Gantar. È grazie al rispetto delle misure di contenimento che oggi possiamo parlare della fine dell’epidemia, dice Gantar, ricordando che il virus non verrà completamente sconfitto finche’ non verrà trovato un farmaco o un vaccinoefficace. In questo momento stiamo lavorando per affrontare una possibile seconda ondata di contagi. Abbiamo tutto il tempo a disposizione per ottimizzare il sistema sanitario e la rete delle case di cura per anziani. In queste strutture, ha spiegato il Ministro, il numero dei contagi è stato del 1,7 per cento. Le misure che non sono state invece revocate verranno estese di un altro mese. Mi riferisco agli accorgimenti igienico-sanitari, dice Gantar, ribadendo che tutto dipenderà dall’evolversi della situazione. Faremo il possibile per garantire la disponibilità di ulteriori istituzioni infermieristiche e di riabilitazione per affrontare la possibile seconda ondata autunnale del coronavirus. Un eventuale inasprimento delle misure verrà deciso con l’aumento del numero dei contagi giornalieri, da 10 e fino a 15, ha affermato Gantar. Faremo il possibile per evitare un eccessivo impatto economico delle future misure. Il Direttore dell’Istituto nazionale per la salute pubblica, Milan Krek, ha infine precisato che le misure preventive restano di fondamentale importanza. La possibilità che si ripresenti il Covid-19 in una seconda o addirittura terza ondata è molto probabile, ha affermato Krek.

Dionizij Botter

Foto: Televizija Slovenija
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