Dopo quanto vissuto negli ultimi mesi, il risultato sportivo passa quasi in secondo piano. Trascorrere un mercoledì sera davanti ad una partita di calcio, fino a qualche settimana fa sembrava perlomeno un'utopia. Invece anche in Italia è ripartito lo sport più seguito, con l'assegnazione della Coppa Nazionale. Ad aggiudicarsi il trofeo (per la sesta volta nella propria storia) è stato il Napoli, dopo aver battuto la Juventus ai calci di rigore. Primo tempo decisamente più favorevole al Napoli, che ha colpito un palo con una punizione di Insigne. Nel secondo tempo le cose migliori le ha fatte vedere ancora la squadra partenopea, con un altro palo preso nel finale. Tutto rimandato alla lotteria dei rigori, che ha visto appunto prevalere la squadra di Rino Gattuso, che ha potuto così dedicare la vittoria alla sorella recentemente scomparsa. Partita non esattamente esaltante, ma c'era da aspettarselo, visto lo stato di forma attuale di tutte le squadre, dopo il lungo stop.
La premiazione, in cui nessuno ha consegnato coppa e medaglie ai giocatori, è stata solo l'ultimo atto “inconsueto” di una serata che comunque passerà alla storia, anche per alcune scelte rivedibili. Su tutte il “pubblico virtuale”, ovvero dei pannelli digitali che cercavano di “animare” le tribune ma che onestamente hanno contribuito a far sembrare la partita un videogioco un po' vintage, uno di quelli tanto di moda nei primi anni duemila. La mancanza di pubblico allo Stadio Olimpico di Roma ha però, se non altro, permesso ai telespettatori di vivere con maggiore coinvolgimento quanto accadeva in campo, visto che si potevano sentire meglio del solito le indicazioni dei tecnici ed anche alcuni scambi tra i giocatori. Ma anche questo non ha potuto sopperire alla sensazione di assistere ad un evento “asettico”, senza il pubblico a sottolineare le (poche) giocate spettacolari. In questa serata anomala probabilmente è stato uno dei protagonisti di contorno, quello più emozionato, ovvero Sergio Sylvestre, vincitore qualche anno fa della trasmissione “Amici”, chiamato a cantare l'Inno Nazionale, che durante l'esecuzione si è impappinato un paio di volte, scatenando la reazione sui social, tra chi ha commentato l'esibizione con ironia e chi invece l'ha presa meno bene...

Davide Fifaco

Foto: Reuters
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