Diciamo subito che anche il festival letterario Vilenica sarà diverso quest'anno da tutti gli altri organizzati finora. La 35esima edizione non avrà la tradizionale cerimonia di consegna del premio Vilenica nell'omonima grotta carsica, spostata anche'essa sulla rete dall'emergenza coronavirus. Ma la poetessa Mila Haugovà, a cui va quest'anno il prestigioso Premio Vilenica, non se ne fa un problema. Per lei è già una festa l'aver vinto il prestigioso premio, di cui afferma va molto orgogliosa. Nel 2000 ha partecipato per la prima volta al festival Vilenica, di cui serba un piacevole ricordo. Nata nel 1942 a Budapest è autrice di 23 raccolte poetiche, di cui soltanto una, si intitola Alfa, è stata tradotta nel 2003 in sloveno e pubblicata dalla casa editrice Apokalipsa. Nelle sue raccolte riflette con senso critico sulla nostra umanità, sui rapporti interpersonali tra uomo e donna, madre e figlia. Madre ungherese e padre slovacco, è cresciuta parlando le due lingue, apprezzando i valori delle due culture. Un motivo in più oggi, in un momento in cui il Centro Europa sembra avere perduto l'importanza di un tempo, per cercare di valorizzarne i valori e il lavoro di chi opera in questa realtà e costellazione letteraria. L'altro personaggio celebrato quest'anno dal festival Vilenica è Vinko Möderndorfer, artista poliedrico, che lo scrittore Boris A. Novak definisce nella sua motivazione »poliglotta artistico«. Di professione regista teatrale e cinematografico, ha finora firmato oltre cento rappresentazioni, pubblicato oltre 70 libri di prosa e poesia, scritto 42 testi drammatici, di cui la metà circa portati in scena. I suoi lavori sono stati pubblicati in diverse antologie letterarie, molti suoi testi sono stati rappresentanti anche all'estero. Per il cinema ha realizzato in qualità di sceneggiatore e regista quattro lungometraggi. Tra i numerosi premi e riconoscimenti da ricordare il premio del Fondo France Prešeren. Quest'anno il festival Vilenica rifletterà sul'interrogativo Quo Vadis? Un quesito che ben si inquadra nelle incertezze del mondo contemporaneo.
Miro Dellore

Foto: Literárne informačné centrum (LIC)
Foto: Literárne informačné centrum (LIC)