Il progetto di approvvigionamento idrico dell'Istria slovena e dell'entroterra carsico è di importanza nazionale. È quanto stabilito dal governo. Sono stati presi in considerazione gli aspetti economici, sociali, culturali e di tutela, necessari per lo sviluppo del paese. Per tale progetto è prevista la realizzazione di un grande lago artificiale nella valle di Padež, nei Brkini, raccogliendo l'acqua di alcuni torrenti. La fornitura di acqua potabile a sufficienza per gli abitanti di quest'area rappresenta quindi una delle priorità nella programmazione dei progetti su scala nazionale. La ricerca di fonti idriche aggiuntive, oltre all'acqua potabile garantita dall'acquedotto del Risano, è vecchia di anni ed è diventata ancora più attuale dopo l'incidente ferroviario del giugno 2019 a Dol, presso Hrastovlje-Cristoglie, quando dai vagoni rovesciati di un treno erano usciti diecimila litri di cherosene contaminando un terreno prossimo alle sorgenti del fiume Risano, con rischi di inquinamento delle falde acquifere. Una soluzione, quella del lago artificiale, salutata dai comuni costieri, dopo che il ministro per l'ambiente Andrej Vizjak ha sostenuto questa variante. Critici nei confronti del progetto invece sul Carso e nei Brkini; La soluzione proposta, si rileva, è problematica dal punto di vista ambientale, in quanto è prevista la realizzazione di un lago grande come quello di Bohinj; inoltre sarebbero possibili delle varianti meno costose. Tra le soluzioni ipotizzate anche il collegamento dell'acquedotto istriano a quello del Carso.

Delio Dessardo

Foto: Matej Rodela
Foto: Matej Rodela