Troppa incertezza sul fronte sanitario, e così anche il Festival dell'istroveneto sposta più in là l'asticella della ripartenza. Cancellate con ogni probabilità le tradizionali date di giugno, si sta pensando a settembre, a Buie naturalmente ma si spera anche a Capodistria secondo la consuetudine e a Cittadella (Padova) recente approdo, dichiara Marianna Jelicich Buić, responsabile e 'anima' del festival. "Comunque sia - spiega - stiamo lavorando per la realizzazione della decima edizione, nell'ambito della quale sono stati pubblicati anche i due nuovi bandi, relativi ai concorsi letterario e video". La scadenza per tutti i creativi in dialetto è il 20 maggio. L'iniziativa è rivolta in particolare ai più giovani, motivo per cui gli organizzatori fanno come sempre affidamento sull'adesione delle scuole e degli insegnanti. "Le scuole e gli insegnanti restano i nostri primi interlocutori, insieme alle Comunità degli italiani nel caso vi siano attività di cura del dialetto che vengono portate avanti", chiosa la Jelicich Buić.
Cuore del programma sarà ancora una volta la rassegna musicale Dimela cantando: musicisti e parolieri sono stati invitati a rendere omaggio al veneto istriano inviando le loro canzoni inedite già nei mesi scorsi. Ne sono pervenute sedici, un numero molto inferiore agli anni scorsi, ma tutte di alto livello, precisa ancora la responsabile, "per cui è stato veramente difficile sceglierne solo quattordici, secondo le indicazioni del bando". Un calo di partecipazione dovuto solo in parte alla situazione di emergenza Covid. "C'è chi si è sentito disincentivato proprio dalla serietà del concorso e dalla qualità delle canzoni che negli ultimi anni passano nel repertorio".
Il Festival dell'istroveneto è promosso dall'Unione italiana con il sostegno della Regione Istriana, la Città di Buie, la Regione Veneto, il ministero degli Affari esteri di Roma e il Consiglio per le minoranze nazionali della Repubblica di Croazia.