Foto: Radio Slovenia
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La Commissione europea ha approvato la compensazione di 2,5 milioni di euro concessa dalla Slovenia all'agenzia di stampa slovena "STA" per procedere nell'adempimento della sua missione di servizio pubblico.

"Le agenzie di stampa indipendenti svolgono un ruolo essenziale nei media", ha dichiarato la vicepresidente esecutiva e commissario europeo per la concorrenza Margrethe Vestager, che ha aggiunto che "il mantenimento di un'agenzia di stampa nazionale indipendente in uno Stato membro assicura che i media possano fare riferimento a un flusso di notizie che riporta gli sviluppi nazionali e internazionali, dalla prospettiva di quel Paese, contribuendo alla pluralità dei media e delle fonti di informazione in tutta l'Ue".

Una risposta che arriva dopo quattro mesi, visto che la Slovenia aveva notificato alla Commissione il suo piano di finanziamento della STA lo scorso gennaio. La valutazione è sta fatta in base alle norme dell'Ue in materia di aiuti di Stato a servizi considerati di pubblica utilità, e in particolare alla decisione Sieg del 2011, secondo cui gli Stati membri possono concedere aiuti di Stato alle imprese per compensare i costi aggiuntivi di una missione che rientri in questo ambito.

Soddisfazione per la decisione è stata espressa dalla STA, secondo la quale è venuto meno un altro ostacolo per quello che riguarda il suo finanziamento; ma anche dalla vicepresidente della Commissione europea responsabile per coordinare le politiche sui valori e la trasparenza Vera Jourova che su Twitter ha anche detto di augurarsi che i fondi vengano erogati al più presto.

D'altronde l'Ufficio governativo per le comunicazioni (Ukom) aveva annunciato già a gennaio che avrebbe corrisposto i contributi non appena sarebbe arrivata la decisione positiva di Bruxelles. I finanziamenti all'agenzia sono bloccati da oramai 119 giorni, mentre la polemica continua. Il direttore dell'agenzia Bojan Veselinovič, ha risposto alle illazioni uscite su alcuni giornali, spegando di aver rinunciato al premio in danaro che gli sarebbe dovuto essere corrisposto per il lavoro svolto, aggiungendo che l'Ufficio governativo non ha pagato nemmeno il conto di marzo.

Soldi che secondo l'Ukom non sarebbero dovuti visto che dal 1 gennaio non ci sarebbero più rapporti di colaborazione con l’agenzia, mentre per quello che riguarda il premio al direttore secondo l'ufficio governativo non ci sarebbe stata una rinuncia da parte del direttore, mentre vista la situazione è stato giudicato moralmente inaccettabile il fatto che il consiglio di amministrazione avesse deciso di assegnarglielo.

Barbara Costamagna