Foto: Manuel Kovšca
Foto: Manuel Kovšca

Regioni e governo hanno discusso per tutto il pomeriggio sulla decisione del ministro della salute Roberto Speranza d’interpretare in maniera estensiva la norma che limitava, nelle regioni gialle, a quattro il numero di persone non conviventi che potevano sedersi allo stesso tavolo nei bar e nei ristoranti.
Per il ministero della salute il limite valeva anche nelle regioni bianche, ma questa impostazione era stata immediatamente criticata sia dalle regioni, che non erano state consultate, sia dalla ministra per i rapporti regionali Maria Stella Gelmini, e lo stesso Mario Draghi non avrebbe gradito l’iniziativa
“Abbiamo quasi il 40 per cento della popolazione italiana vaccinata – aveva detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti - il vaccino funziona e i numeri del covid calano costantemente da settimane. Ogni limitazione delle libertà è fuori luogo”.
Il punto di caduta è stato trovato nel corso della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome: il presidente della Conferenza, Massimiliano Fedriga, ha presentato la proposta delle amministrazioni locali che alza il limite al chiuso, e fa decadere del tutto quello per i tavoli all’aperto nelle regioni bianche, ottenendo il consenso da parte del governo. Sul numero delle persone al chiuso le regioni avevano chiesto di fissare il tetto a otto, ma sembra che l'accordo possa essere trovato su un massimo di sei non conviventi. Il ministro per le Autonomie, Mariastella Gelmini su Twitter ha comuque assicurato che "Governo e Regioni vanno verso una sintesi positiva sul numero massimo dei commensali nei ristoranti, tanto al chiuso quanto all'aperto. La zona bianca è un 'premio', non avrebbe avuto senso mantenere le stesse regole previste per la zona gialla - ha aggiunto - . Torniamo alla normalità".
Fedriga ha poi chiesto di valutare l'abolizione di limiti all'aperto anche per le zone gialle, ma su questo punto la resistenza da parte del ministero della salute sembra più forte.
Nel corso della conferenza si è parlato anche di vaccini per turisti: c’è la possibilità di organizzare la seconda dose di vaccino nei luoghi di vacanza, a patto però che il soggiorno sia di lunga durata. Rimane invece ancora aperto il tema delle discoteche, ancora al palo e senza una data di riapertura, nemmeno nelle regioni bianche.

Alessandro Martegani