Questo processo negativo che dura ormai da 15 anni può essere fermato dalla Commissione Europea e dai capi di stato, ha rilevato Bjerregard “di conseguenza è importante per l’Europa sapere quanto sta accadendo in Slovenia, Ungheria e Polonia. I leader politici dovrebbero rendersi maggiormente conto che i media indipendenti rappresentano uno dei pilastri della democrazia “abbiamo bisogno di leader in grado di proteggere i media e la libertà di parola, ha detto il Presidente della Federazione europea dei giornalisti. A riguardo la Commissione Europea starebbe preparando un quadro normativo che andrà a disciplinare l’autonomia dei media “Fino a questo momento la Commissione inviava delle lettere ai paesi coinvolti, le parole pronunciate sono state moltissime, ma tutto invano” ha detto Bjerregard “In Polonia e in Ungheria la situazione non è cambiata mentre in Slovenia il rischio che la situazione peggiori è concreto”. Le nuove misure potrebbero consentire interventi concreti ai danni dei paesi membri che violano le libertà dei mezzi d’informazione, cosa che finora era impossibile. Bjerregard ha inoltre avanzato la possibilità della creazione di un fondo a livello Ue in grado di sostenere finanziariamente i media che si trovano in difficoltà, come per esempio l’STA. A peggiorare la situazione vi sono pure i leader politici, spiega “In numerosi paesi abbiamo notato che una determinata retorica in uso ha creato un clima di terrore e intimidatorio ai danni dei giornalisti”. Secondo Jamie Wiseman dell'istituto IPI in Slovenia come del resto in Polonio e in Ungheria la discredita zione dei giornalisti critici è una cosa all'ordine del giorno come lo è anche la polarizzazione dello spazio mediatico.

Dionizi Botter

Foto: BoBo
Foto: BoBo