Foto: Radio Capodistria/Fifaco
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Non si fermano le proteste contro il green pass a Trieste, divenuta ormai a città italiana simbolo della protesta, con tante persone provenienti anche da altre regioni. I tre presidi, quello dell'entrata del porto, quello di Porto Vecchio e quello di Piazza Unità si sono uniti verso le 12.30 in quest'ultimo luogo, dove migliaia di persone hanno applaudito l'uomo che ormai è il simbolo di queste manifestazioni, il portuale Stefano Puzzer. Alla folla Puzzer ha annunciato la nascita del "Coordinamento 15 ottobre" che avrà il compito di continuare nella lotta contro il decreto che discriminerebbe i lavoratori secondo le opinioni dei manifestanti. Il portuale si è detto contento di essere il portavoce di questo movimento ed ha precisato che serve aiuto e che la lotta non è solo contro il Green Pass ma anche contro le strumentalizzazioni. Ha poi lanciato l'importante messaggio che non devono ripetersi giornate di scontro come quella di ieri. Annunciata un'altra conferenza con novità per questo pomeriggio.

Foto: Radio Capodistria/Fifaco
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Piazza decisamente eterogenea, come si è potuto capire anche dagli interventi durante i comizi. Persone da tutta Italia, di diverse idee politiche, di diverse estrazioni sociali ed età, ma unite dalla protesta contro il governo contro la certificazione e qualcuno anche contro i vaccini, ma in favore della libertà e della solidarietà. Oggi non si registrano attacchi verbali ai giornalisti mentre da parte di alcuni portuali sono arrivate delle critiche al presidente D'Agostino e degli irridenti inviti alle dimissioni dello stesso presidente. Un manifestante ci ha spiegato cosa lo spinge a scendere in piazza: "Per me è importante essere qui in Piazza Unità oggi, con tutte le altre persone che stanno venendo da tutta Italia, perché ho bisogno di chiarezza da parte del governo, su che cosa è realmente il Green Pass e a che cosa serve, visto soprattutto che ormai è stato assodato che non è una misura sanitaria che riguarda il bene pubblico. Vogliamo delle risposte chiare e sincere".

Davide Fifaco