Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.
Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.

Caratterizzata da un’alta percentuale di positivi tra la popolazione più giovane questa quarta ondata pandemica in Croazia. Complice la maggiore aggressività della variante Delta ma anche il comportamento dei ragazzi che è difficile tenere separati sia durante l’orario scolastico che extrascolastico. Nel Paese rimane acceso il confronto tra quanti vorrebbero chiudere le scuole e ritornare alla didattica a distanza e quanti invece si oppongono a questo tipo di soluzione definita inutile poiché - oltre che a creare difficoltà per le famiglie che lavorano - è chiaro che i giovani si frequentano anche fuori dall’orario scolastico. Per il momento gran parte degli istituti scolastici hanno comunque accolto con favore la proposta del governo di prolungare di due giorni la minivacanza autunnale che inizialmente prevedeva una pausa fino a mercoledì, 3 novembre, ma che con l’aggiunta del 4 e 5 farà rientrare i ragazzi a scuola lunedì, 8 novembre. Dieci giorni che si spera contribuiscano a rilassare il preoccupante quadro epidemiologico che segnala un aumento esponenziale dei contagi tra la popolazione più giovane che detiene quasi il 24% dei casi giornalieri e di quelli attivi.
Per quanto riguarda il futuro, l’Unità di crisi nazionale ha demandato alle task-force anti-Covid conteali e ai fondatori, dunque regioni, città o comuni, il compito di stabilire se chiudere le scuole o continuare come finora con la chiusura parziale o totale degli istituti più colpiti e con il proseguimento delle lezioni in presenza laddove possibile.

(LPA)