Foto: CDS/Sara Peklenik
Foto: CDS/Sara Peklenik

Rispondendo ad una domanda di Marko Bandelli, dalle file del partito di Alenka Bratušek, il premier ha affermato di non sostenere gli appelli ad evadere il fisco; Janez Janša ritiene però che nello scandalo, in cui è rimasto coinvolto il ministro dell'Ambiente, le tasse non sono il problema principale. Secondo le sue parole, le dichiarazioni di Andrej Vizjak, registrate 14 anni fa, sono state inopportune, Janša ha però puntato il dito contro l'imprenditore Bojan Petan, che ha causato un buco nelle casse dello stato di oltre un centinaio di milioni di euro, ammanco che i contribuenti hanno dovuto poi coprire.
Il premier ha anche affermato che il governo si sta impegnando affinché le tasse siano eque, rimuovendo inutili ostacoli burocratici per i contribuenti. L'esecutivo sta inoltre lavorando su alcune altre proposte più ampie.
Per quanto riguarda la pandemia di Covid-19, Janša, ha affermato che nell'arginare la diffusione del coronavirus "saranno sicuramente necessari nuovi provvedimenti". Il primo ministro ha chiesto alla Corte costituzionale di esprimersi riguardo i criteri G e V (guarito e vaccinato) nell'amministrazione statale, solo successivamente sarà reso noto se in Slovenia - su esempio dell'Austria - potrebbe essere introdotto il lockdown per i non vaccinati. Ricordiamo che lo scorso settembre il Tribunale aveva sospeso l'attuazione delle disposizioni del decreto che prevedeva l'obbligo del rispetto dei criteri G e V per gli impiegati dell'amministrazione statale. Le misure attuali per arginare l'epidemia sono efficaci in alcuni settori, l'interesse per la vaccinazione è aumentato, ha detto ancora il premier.


E. P.