Foto: BoBo
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I dirigenti scolastici, in generale, hanno valutato positivamente l'avvio dell'obbligo dei tamponi fai da te nelle scuole. Gli alunni di elementari e medie dovranno, come noto, testarsi 3 volte alla settimana, preferibilmente prima dell'inizio delle lezioni in modo da limitare il più possibile contatti con compagni di classe potenzialmente contagiati. Ci sono stati anche casi di ragazzi asintomatici risultati positivi che si sono poi sottoposti al tampone molecolare per conferme. Per gli alunni della scuola dell'obbligo senza consenso firmato dai genitori è stata prevista la didattica a distanza, molti di questi bambini si sono presentati comunque a scuola, l'insegnante, secondo le disposizioni ministeriali, ha dovuto richiamare il genitore o in casi estremi l'ispettorato o i servizi sociali. Agli alunni del primo triennio è stato consentito di avere accanto, se necessario, i genitori durante l'esecuzione dell'autotest.

Nella stragrande maggioranza dei casi, così anche nelle scuole con lingua d'insegnamento italiana della costa, tutto si è svolto regolarmente, i ragazzi sono stati molto bravi, diligenti e responsabili ci hanno detto le inseganti e i presidi. Non tutto comunque è filato liscio. Non sono mancate manifestazioni di protesta davanti alle scuole di piccoli gruppi di genitori contrari ai provvedimenti anticovid, che si sono mobilitati via social o sono impegnati nella raccolta di firme per una petizione contro i tamponi e le mascherine a scuola; è successo ad esempio a Santa Lucia e a Sicciole nel comune di Pirano, questi ultimi hanno riguardato la sezione periferica della Vincenzo e Diego De Castro di Pirano, o a Isola dove davanti alla scuola slovena è stata presa di mira una troupe televisiva del nostro centro regionale, qualche momento di tensione anche nelle scuole del capodistriano. Per molti alunni il test fai da te non è stata una novità assoluta e neppure un problema visto che lo facevano già a casa in maniera facoltativa una volta alla settimana. Una allieva della quinta classe della scuola italiana di Capodistria ai nostri microfoni ha commentato "meglio fare il tampone e indossare la mascherina che restare a casa." (ld)