"Se la Slovenia e l'Unione Europea vogliono arrivare ad una svolta nella transizione verde, rafforzando al contempo l'indipendenza energetica devono necessariamente aprirsi all'energia nucleare oltre ad incentivare l'utilizzo delle fonti rinnovabili"; lo ha sottolineato il Ministro dell'Infrastruttura, Jernej Vrtovec, illustrando i risultati del semestre sloveno di presidenza dell'UE. Sono sempre di più i paesi comunitari a rendersene conto, è convinto Vrtovec. La commissione europea, com’è noto, ha inserito gas e nucleare nell'elenco degli investimenti sostenibili. Per l'esecutivo comunitario le due fonti energetiche rappresentano mezzi di transizione per raggiungere la neutralità climatica. Il testo ora deve ottenere il nullaosta di Consiglio ed Europarlamento. La proposta finale dovrebbe essere nota entro la fine del mese, ma già sono arrivate prese di posizione molto dure nei confronti del progetto, sia di alcuni paesi dell'UE, tra cui Germania e Austria, che di organizzazioni non governative da sempre impegnate in prima fila contro il nucleare. Diversa invece la posizione della Francia, ora presidente di turno del consiglio dell'Unione Europea. Il ministro Vrtovec ha spiegato che la Slovenia, che dispone di una centrale elettronucleare, è ferma sostenitrice dell'utilizzo di questa fonte di energia ed ha aderito al gruppo di dieci paesi dell'UE che invitano la commissione ad inserire il nucleare tra gli investimenti verdi, se si vuole come detto una svolta nella transizione verde e allo stesso tempo raggiungere una società priva di emissioni di carbonio. Soffermandosi sulla questione dell'aumento dei prezzi dell'energia, Vrtovec ha ricordato la riunione di ottobre dei ministri competenti, un appuntamento molto importante per definire misure volte ad alleviare le conseguenze dei rincari, sulla base del pacchetto messo a punto della commissione.

Delio Dessardo

Foto: MMC RTV SLO/Foto:EPA
Foto: MMC RTV SLO/Foto:EPA