Foto: Reuters
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In Italia, con i bus, sono arrivati i primi profughi ucraini al confine di Fernetti di Trieste, prima frontiera italiana, per chi arriva dall'Est. Ad attendere il mezzo c'erano le forze dell'ordine, Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, che hanno effettuato i regolari controlli. Sono diretti tutti a casa di amici o di conoscenti, prevalentemente al Nord ma qualcuno anche a Roma.

A Trieste l'ICS-Consorzio Italiano di Solidarietà ha voluto precisare che l'accoglienza dei profughi ucraini non andrebbe predisposta in isolate e fatiscenti caserme ma utilizzando case e strutture ordinarie, sul modello dell'accoglienza diffusa.

Nelle scorse ore, inoltre, è atterrato all'aeroporto di Fiumicino un volo da San Pietroburgo, operato dalla compagnia Rossiya, quasi in contemporanea con l'annuncio della chiusura dell'Italia dello spazio aereo russo, da parte di Palazzo Chigi. A bordo una sessantina di passeggeri, tra i quali alcuni Italiani e cittadini russi, in larga parte che vivono in Italia.

Per quel che riguarda la paventata crisi per gli approvvigionamenti di gas, secondo un rapporto dell'Intelligence italiana il Paese è in grado di reggere l'eventuale stop del gasdotto dalla Russia.

Quindi nonostante la strutturale ed elevata dipendenza dalle importazioni di gas, superiore al 95%, sia un elemento di criticità per la sicurezza dell'approvvigionamento nazionale, vi è però la garanzia di "un'ampia e diversificata capacità di importazione e da una dotazione di infrastrutture di stoccaggio in grado di compensare la stagionalità della domanda, nonché eventuali problemi di funzionamento di un gasdotto o di un terminale di rigassificazione".

"Il sistema infrastrutturale italiano, precisa l'intelligence, è in grado così di "soddisfare, grazie alla ridondanza, livelli di domanda molto elevati anche in caso di interruzione della principale infrastruttura di importazione, ossia del gasdotto che trasporta i flussi in arrivo dalla Russia fino al punto di ingresso di Tarvisio e che, nel 2021, ha veicolato il 38% del fabbisogno nazionale".

Davide Fifaco