Il progetto era stato archiviato definitivamente nel 2018 con la rinuncia da parte di Gas Natural, società energetica spagnola, a realizzare un rigassificatore nell’area di Zaule, ma ora il “no” della città all’impianto di rigassificazione assume una luce diversa.
Con le difficoltà di approvvigionamento energetico all’orizzonte, un impianto di rigassificazione avrebbe risolto perlomeno una parte dei problemi energetici del paese, ma non tutti rimpiangono la decisione.
Come riportato dal quotidiano il Piccolo, lo stesso ex sindaco di Trieste e ex governatore della regione Riccardo Illy, sotto la cui amministrazione era nato il progetto di un rigassificatore, e iniziato il confronto durato più di 20 anni, pur parlando di un errore strategico, invita a non guardare al passato, e a puntare invece nell’immediato a nuovi accordi per la fornitura di gas, come quello con l’Algeria, e alla riattivazione temporanea di vecchi impianti a carbone, e accelerare nella ricerca e sviluppo delle energie rinnovabili.
Chi invece rimpiange apertamente la decisione di non aver realizzato la struttura è il sindaco Roberto Dipiazza, che ha gestito la città per ben tre mandati, il quarto è in corso, e che parla di un’occasione persa. “Oggi saremmo una città ricchissima– ha detto -, ero favorevole all’impianto, poi mi sono piegato alla politica dei no e dei comitati: penso a quanto avremmo potuto fare per noi e per il nostro paese in questo momento”.
Non rimpiange nulla invece il Governatore della regione Massimiliano Fedriga, per il quale il rigassificatore a Zaule avrebbe danneggiato l’economia della città bloccando il porto con l’arrivo delle navi gasiere. Fedriga invita invece a puntare, oltre a una temporanea riattivazione della centrale a carbone di Monfalcone, anche a nuovi contratti con l’Algeria, e, in prospettiva, anche a ripensare all’energia nucleare.

Alessandro Martegani