Si è svolto oggi il convegno "Insegnamento e apprendimento dell'italiano sul territorio nazionalmente misto dell'Istria slovena", organizzato dalla Can costiera e dall'Istituto dell'educazione (sede di Capodistria)

Il futuro dell'italiano nel nostro territorio passa attraverso la scuola. Non solo, com'è ovvio, la scuola di lingua italiana, ma anche quella di lingua slovena, dove l'italiano però appare da tempo in crisi. Un problema che ha radici complesse. L'impegno che si è assunta la Can costiera, d'intesa con l'Istituto dell'educazione e con il deputato Felice Žiža - appena rieletto al parlamento sloveno - è allora quello di agire concretamente nella direzione di un potenziamento dell'insegnamento dell'italiano come seconda lingua. È questione di approcci didattici (da aggiornare), di libri di testo da usare in classe, di programmi di studio, e anche del monte orario, attualmente molto ridotto. Tutti temi portati all'attenzione nel convegno che ha riunito presso la scuola elementare slovena di Capodistria per uno scambio di riflessioni e di buone pratiche una nutrita platea di insegnanti insieme a vari rappresentanti istituzionali, compreso il sottosegretario al ministero dell'Istruzione Damir Orehovec e il console Giovanni Coviello.

Molte le proposte operative scaturite dall'incontro coordinato dal presidente della Costiera Alberto Scheriani, in primis la formazione, in collegamento con l'Università, di una commissione di esperti in grado di elaborare delle linee guida per il potenziamento dell'insegnamento dell'italiano L2, anche alla luce del ruolo svolto dalla lingua minoritaria nel dialogo interculturale. Forti della consapevolezza che passi avanti, gli insegnanti di italiano nelle scuole slovene ne hanno fatti, e che nella percezione degli studenti l'italiano mantiene pur sempre un certa importanza, soprattutto in relazione alla spendibilità nel mondo del lavoro. Un quadro meno fosco di quel che si è abituati a pensare emerge da una ricerca condotta dal Dipartimento di Italianistica dell'ateneo capodistriano sugli atteggiamenti degli alunni nei confronti dell'apprendimento e della conoscenza della lingua italiana.

E c'è qualche altra buona notizia, perché l'intensa collaborazione portata avanti negli ultimi due anni con l'Istituto dell'educazione, ha annunciato intervenendo al convegno l'onorevole Žiža, approda ad alcuni primi risultati: "A settembre dovrebbero essere scelti i nuovi testi di lingua italiana per le prime tre classi elementari delle scuole slovene, testi stampati in Italia, con un aumento delle competenze. Altro passo, l'italiano è stato inserito come possibilità di scelta come terza materia nelle verifiche nazionali del sapere al nono anno della scuola elementare".

La scuola elementare slovena di Capodistria, sede del convegno
La scuola elementare slovena di Capodistria, sede del convegno