Foto: Martegani
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“Senza sogni da realizzare non si va da nessuna parte”. Con questa considerazione Maurizio Tremul, presidente dell’Unione italiana, ha avviato da tempo una serie d’incontri con le comunità degli italiani in Slovenia e Croazia, ma anche nelle scuole.
L’obiettivo è quello di ascoltare le esigenze, ma soprattutto i progetti e i sogni dei connazionali e di chi si occupa ogni giorno delle strutture delle comunità.

L'ultimo incontro è stato quello con la Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” di Pirano, riunita nella sede “dell’Incubatore creativo Istria” a Santa Lucia, il primo aperto anche alla stampa.
Tremul ha sottolineato come, anche alla luce del fatto che l’attuale carica non gli affida competenze specifiche, ha deciso di dedicare quest’ultimo mandato non a temi di immediata applicabilità, ma di ampio respiro, per cercare di costruire una prospettiva di lungo periodo per la Comunità nazionale. Da qui l’esigenza di ascoltare le opinioni ma soprattutto le visioni e i sogni dei membri delle comunità.

Foto: Martegani
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Nel corso del confronto a Santa Lucia sono emerse alcune proposte, come il rafforzamento delle attività per consentire una maggiore socializzazione, o l’attenzione ai giovani, ma anche timori per una partecipazione alla vita delle comunità che si sta facendo sempre più ristretta, in particolare far i giovani, la difficoltà di progettare a lungo termine per far fronte agli impegni quotidiani delle comunità, i problemi nell’organizzare delle iniziative a causa della mancanza di connazionali che vogliano impegnarsi nella gestione delle attività. Soprattutto dopo la pandemia, la voglia d’incontrarsi c’è, è stato più volte ribadito, ma pochi sono disposti ad assumersi l’onere dell’organizzazione. Una serie di sogni ma anche di dubbi che faranno parte di un documento che sarà presentato agli organismi dell’UI entro i primi mesi del prossimo anno.
Credo – ha detto il Presidente dell’UI dopo l’incontro - che alla fine siano prevalsi i sogni piuttosto che le preoccupazioni. I dubbi sono giusti perché ci danno delle sfide da raggiungere, però alla fine sono i sogni quelli che ci portano a ideare percorsi per superare le preoccupazioni e raggiungere gli obiettivi che ci poniamo. Questo è il senso di questi incontri molto leggeri e informali - ha aggiunto -: parliamo e ascoltiamo soprattutto. Noi dobbiamo ascoltare le persone e capire cosa vogliono, e poi cercare di dare un indirizzo generale, ma raccogliendo ciò che le persone vogliono dal basso: è ora di smetterla di dire dall'alto che cosa devono fare”.

Alessandro Martegani