Andrej Grah Whatmough. Foto: MMC RTV SLO/Miloš Ojdanić
Andrej Grah Whatmough. Foto: MMC RTV SLO/Miloš Ojdanić

Dopo che il direttore generale di RTV Slovenia, Andrej grah Whatmough, si è candidato come organizzatore della campagna referendaria sulla modifica alla legge sull'RTV nazionale come "persona fisica", il Sindacato dei giornalisti della Slovenia ha chiesto una spiegazione al Ministero per la Pubblica amministrazione. Il direttore generale è infatti responsabile del fatto che la campagna referendaria venga svolta legalmente e di garantire che i confronti sul tema in questione vengano trasmessi sulla radiotelevisione pubblica; Grah Whatmough non può quindi essere contemporaneamente l'organizzatore della campagna referendaria, in quanto si trova in un indubbio conflitto di interessi, si legge in un comunicato.
Il Ministero per la Pubblica amministrazione ritiene che l'RTV debba rispettare il principio di un atteggiamento neutrale delle autorità pubbliche nei confronti della campagna referendaria; pertanto, come ente pubblico non deve partecipare come organizzatore alla campagna. Gli organizzatori agiscono infatti unilateralmente e usano la propaganda per influenzare le decisioni degli elettori. Alla domanda del Sindacato, se Grah Whatmough può operare in qualità di organizzatore della campagna come "persona fisica", il Ministero ha spiegato che in questo caso sarebbe difficile soddisfare il principio di un atteggiamento neutrale. Secondo il Ministero, il principio di un atteggiamento neutrale, in questo caso, è tanto più rilevante "perché riguarda il direttore dell'ente pubblico" direttamente interessato dal referendum, "che è anche responsabile dell'esecuzione legale dei confronti elettorali e che deve garantire a tutti gli organizzatori della campagna una posizione paritaria".
Il Sindacato dei giornalisti della Slovenia ha quindi presentato una segnalazione alla Commissione per la prevenzione della corruzione e all'Ispettorato per la cultura ei media per una presunta violazione della legge sulle campagne elettorali ed i referendum.

E. P.